Il gioco rappresenta un aspetto fondamentale della vita, essenziale per lo sviluppo personale e sociale a tutte le età. Svolge un ruolo vitale non solo per i bambini normodotati, ma anche per quelli con disabilità, incluse persone di tutte le età, dai preadolescenti agli anziani.
Più che un semplice passatempo, il gioco offre una preziosa opportunità educativa e terapeutica, adattabile alle diverse necessità di chi vive con disabilità. È essenziale che educatori e terapisti comprendano approfonditamente il livello di apprendimento e le esigenze specifiche del singolo, per poter selezionare le attività più appropriate.
Le opzioni ludiche disponibili sono varie, spaziando dai giochi tattili e visivi a quelli uditivi e di memoria, inclusi i videogiochi. La selezione di un gioco adatto dipende dalla tipologia di disabilità—intellettiva, sensoriale o motoria—dall’età e dalle capacità di apprendimento dell’individuo.
L’intervento di un’équipe medico-socio-educativa, con il supporto dei familiari, è cruciale per garantire un approccio integrato e personalizzato al gioco. Esistono molti strumenti e spazi dedicati al gioco inclusivo, come giochi da tavolo specialmente adattati, videogiochi accessibili e parchi ludico-ricreativi progettati per essere fruibili da tutti.
In definitiva, il gioco non solo è un diritto, ma si configura anche come un potente mezzo di inclusione e sviluppo personale, accessibile a persone di tutte le abilità e di ogni età.
Cristina Zangone