Si parla spesso di di come le liberalizzazioni siano la soluzione per migliorare i servizi, perchè la competizione abbassa i prezzi e miglora i servizi.
Io preferisco parlare di collaborazione, anzichè di competizione, in uno stesso settore, per migiorare e estendere un servizio a quanti più possibile.
Prendiamo come esempio i settori dove noi siamo impegnati: i servizi alle persone disabili, che sono insufficienti in Italia e che possono essere migliorati, potranno essere sicuramente estesi sia come campo di azione sia come numero di persone che ne potranno beneficiare, se tutte le organizzazioni che si occupano di disabili collaboreranno tra di loro. I professionisti offriranno le prestazioni tecniche e ne garantiranno la continuità, mentre il volontariato completerà il supporto nel tempo libero, lo svago e la vita quotidiana.
Nei trasporti pubblici, dove in questi giorni imperversa la polemica assurda tra Taxi e NCC, basterebbe pensare a come siano diversi i due tipi di servizio e a quanto talvolta si deve aspettare in aeroporto o in stazione per poter salire su uno di questi mezzi, per trovare una soluzione che permetta a tutti di lavorare e al servizio di essere esteso e più soddisfacente.
Il problema è che il “protezionismo” ed il “corporativismo” non sono forme di tutela del lavoro e dei servizi, ma sono forme di egoismo di chi, da una posizione privilegiata, difende lo status quo di maggior favore, disinteressandosi degli altri, lavoratori o utenti non ha importanza.
Quindi, se vogliamo migliorare questa società, proviamo a collaborare invece che litigare, mettendo regole che inducano alla cooperazione e non alla divisione.