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Sabato 2 Dicembre siamo state a visitare L’Artigiano in Fiera, l’enorme ed attesissima fiera dell’artigianato internazionale che si tiene ogni anno al polo fieristico milanese di Rho. Ecco le nostre impressioni e le nostre esperienze sul campo per quanto riguarda l’accessibilità della fiera per le persone con disabilità.

1. IL SITO

In preparazione alla nostra visita in Fiera, abbiamo deciso di contattare il polo fieristico per avvisarli delle particolari esigenze di Maria Rosa e richiedere maggiori informazioni su accessibilità, parcheggio e servizi igienici. Il sito però è poco chiaro: nella sezione “Visitare”, rimanda ad una sottosezione dedicata all’accessibilità per le persone diversamente abili e con ridotta capacità motoria, ma in questa sezione specifica, l’unico numero di telefono contattabile che si trova in bella vista è quello per prenotare una carrozzina manuale o un mobility scooter elettrico, cose inutili per noi, che avevamo invece semplicemente bisogno di chiedere informazioni specifiche. Nella stessa sezione sono anche scaricabili delle brochure che indicano informazioni di base come la posizione dei parcheggi riservati e percorsi adatti ai non vedenti. Non trovando un numero dedicato da contattare per richiedere il tipo di informazioni di cui avevamo bisogno, abbiamo provato a contattare quell’unico numero presente nella sezione. Ci ha risposto una signorina dal tono scocciato che ci ha detto che quel numero era appunto esclusivamente per il servizio di prenotazione dei mobility scooter e ci ha quindi fornito il numero di un interno. Abbiamo quindi chiamato l’interno, al quale ci ha risposto un’operatrice, la quale, nonostante la faccenda non rientrasse tra le sue competenze, ci ha gentilmente aiutate a reperire le informazioni di cui avevamo bisogno.

In sostanza: sito = bocciato, ma pollice in su per l’operatrice, che ringraziamo molto.

2. ARRIVARE

Chiunque di voi si sia mai recato al polo fieristico di Rho con la propria auto avrà ben presente quanto la giungla di rotonde e di svincoli delle tangenziali non renda propriamente agevole l’accesso alla Fiera, rendendo estremamente facile imboccare per errore lo svincolo sbagliato e ritrovarsi a percorrere almeno un paio di chilometri di tangenziale prima di poter trovare altri tre o quattro svincoli in successione che permettano di ritrovare la strada corretta. Una volta all’interno dell’area della Fiera, non abbiamo avuto alcuna difficoltà a trovare i parcheggi riservati: erano ben segnalati e siamo state man mano guidate da operatori in giubbotto catarifrangente incontrati lungo il percorso, tutti molto gentili. Discorso a parte va per i parcheggi stessi: l’area dei parcheggi riservati non era esclusiva per le persone con disabilità, ma si trattava di parcheggi concessi anche a dirigenti e raccomandati vari, quindi buona parte dei posti erano già occupati da loro. Inoltre i posteggi erano in realtà regolari parcheggi e non posti specificamente disegnati per un portatore di handicap: mancava lo spazio dietro e di fianco ai posteggi per permettere un’agevole discesa e salita dalle auto e per caricare/scaricare comodamente la carrozzina dal bagagliaio. Ce la siamo cavata lo stesso perché ormai siamo allenate.

In sostanza: arrivare e parcheggiare = Nì

3. VISITARE

Nonostante fosse il giorno di apertura della Fiera e fosse pure sabato, abbiamo trovato meno calca di quanto ci aspettassimo, quindi siamo riuscite a girare per la fiera abbastanza agevolmente, considerato l’ingombro della carrozzina. Una parte dei visitatori sono però fin troppo distratti (o troppo maleducati) da lasciar passare chi ha una maggiore necessità di spazio per muoversi, oppure formavano capannelli in punti che sembravano fatti apposta per creare il maggior disagio possibile a tutti, come gli incroci tra i corridoi. Potremmo aver sbadatamente urtato qualche caviglia con la carrozzina, ma – ehi – dopo il terzo “PERMESSO!” urlato senza ricevere una qualsivoglia risposta vocale o motoria, non ci è dispiaciuto più di tanto. Gli artigiani degli stand che abbiamo visitato sono stati invece tutti impeccabilmente gentili. Anche per mangiare non abbiamo avuto problemi: dopo un rapido giro esplorativo nel padiglione dell’Europa, abbiamo scelto di fermarci a pranzare nell’osteria e birreria bavarese, dove, nonostante fosse decisamente gremita, ci hanno trovato rapidamente un comodo tavolo con anche lo spazio adeguato per tenere al nostro fianco la carrozzina piegata. Abbiamo gustato con calma il buon cibo e l’ottima birra e poi abbiamo ripreso con il nostro giro. Non siamo riuscite ad assistere a nessuno spettacolo o live performance, poiché i palchi risultavano inavvicinabili a causa della folla, quindi né Maria Rosa seduta sulla sua carrozzina, né io dall’alto del mio metro e cinquantadue siamo riuscite a vedere gran che. 

In sostanza: visitare = promosso (gli unici da bocciare sono i visitatori maleducati)

4. I SERVIZI

Parliamo ora di una faccenda un tantino spinosa: i servizi igienici. Date le particolari esigenze di Maria Rosa, abbiamo richiesto di poter utilizzare un lettino dell’infermeria per le sue esigenze, non essendo i servizi igienici riservati ai disabili attrezzati adeguatamente per le sue necessità. La triste verità è che spesso ci si dimentica che i servizi igienici per disabili non sono adatti alle esigenze di tutti e questo è perchè non tutti i disabili sono uguali. Comunque la prima volta che ci siamo recate in infermeria, gli operatori sono stati gentili e ci hanno lasciato un lettino basso su cui Maria Rosa ha potuto adagiarsi. Fortunatamente l’infermeria era ancora vuota, ma eravamo un po’ a disagio per la poca privacy a causa della carenza di paraventi. La seconda volta che ci siamo recate in infermeria, sempre per necessità fisiologiche, l’infermeria aveva un paio di pazienti. Gli operatori hanno fatto ciò che potevano per darci un lettino più appartato dietro dei paraventi, ma il lettino era troppo alto e Maria Rosa ha avuto difficoltà a salirci e i paravento non erano molto coprenti, quindi ci siamo sentite parecchio a disagio.

In sostanza: servizi igienici e infermeria = bocciati per la poca privacy nella struttura, promossi per gli operatori

In conclusione…

Abbiamo trascorso una piacevole giornata in Fiera, ci siamo divertite, rilassate e abbiamo fatto qualche acquisto. Non sono mancati qualche imprevisto o situazioni non propriamente comode, ma siamo partite da casa attrezzate e pronte a tutto, quindi non ci siamo fatte cogliere impreparate. Per quanto riguarda la Fiera e la struttura organizzativa del polo fieristico, per ora diciamo che è stata accettabile, ma che si potrebbe migliorare. Chissà che il prossimo anno non venga riservata maggiore attenzione all’accessibilità?

– articolo a cura di Luisa Cresti e Maria Rosa Stassi

Natale si avvicina inesorabilmente e con esso l’isteria collettiva della ricerca dei regali da fare a parenti, amici e colleghi di lavoro. I più previdenti cominciano già a portarsi avanti e a cercare i doni per i propri cari a Novembre, in modo da non ridursi ad arrancare in mezzo alla folla all’ultimo momento. Se già durante tutto il resto dell’anno muoversi per la città per una persona con disabilità motoria può non essere una “passeggiata” a causa di marciapiedi ostruiti da ostacoli di varia natura, gradini e pedoni distratti, durante il periodo pre-natalizio il problema risulta amplificato, con una folla di pedoni in preda allo shopping compulsivo, carichi di pacchetti e sacchetti, invadenti decorazioni natalizie che occupano lo spazio sui marciapiedi ed auto e motorini parcheggiati selvaggiamente un po’ ovunque.

Il problema non resta solamente sui marciapiedi, ma entra anche nei negozi stessi. O, meglio, non ci entra, perché molti di essi sono ancora inaccessibili ad una persona con difficoltà motorie.

Sono passati già tre anni dall’approvazione del nuovo regolamento edilizio che prevede che se un locale pubblico non ha un ingresso accessibile, debba avere almeno degli scivoli mobili. Ma com’è davvero la situazione, ad esempio, in una grande città considerata all’avanguardia come Milano?

Purtroppo, nonostante il tempo lasciato per adeguarsi, i negozi situati lungo le vie dello shopping sembrano ancora in larga parte inaccessibili. Se escludiamo gli edifici che non hanno potuto installare rampe fisse a causa del marciapiede stretto o della configurazione dell’immobile, sono ancora troppo pochi gli esercizi commerciali che si sono adeguati alle nuove norme, quando in realtà pare che nella capitale dello shopping “sette esercizi su dieci potrebbero essere messi a norma, perché non hanno limitazioni strutturali”, secondo quanto dichiarato dal segretario di Confcommmercio, Marco Barbieri.

Purtroppo, nonostante anche i negozi che non possono fare modifiche strutturali all’edificio avrebbero potuto rendersi accessibili,  potendo organizzarsi con una comoda pedana mobile, la maggior parte di essi non l’ha ancora fatto. Parte di questo enorme ritardo (per quanto non giustificabile) è dovuto anche al fatto che non esiste nessun tipo di contributo pubblico per le spese di messa a norma. “C’è troppa burocrazia e nessun contributo pubblico per le spese. – ha dichiarato Barbieri, intervistato dal Corriere della Sera Serve un consulente che prepari il bozzetto da allegare alla pratica, con la nostra convenzione il costo è di 200 euro, da aggiungere alla spesa per la pedana mobile, che è compresa fra i duecento e i quattrocento euro.”

Discorso a parte può essere fatto per gli eventi pubblici, come fiere e mercatini, con una situazione di accessibilità variabile da evento ad evento. Sabato 2 Dicembre le nostre segretarie Maria Rosa e Luisa si recheranno a L’Artigiano In Fiera, l’enorme ed attesissima fiera dell’artigianato internazionale che si tiene ogni anno al polo fieristico milanese di Rho, e testeranno direttamente sul campo l’accessibilità della fiera. Continuate a seguirci per leggere il reportage dell’esperienza!

– articolo a cura di Luisa Cresti.

UN’ISOLA PIENA DI STORIA

Dal 21 al 28 gennaio 2018

8 giorni, 7 notti

Questo viaggio ha lo scopo di far conoscere la splendida isola di Creta, ricca di monumenti molto antichi, di una natura piena di contrasti e di un clima che, soprattutto in inverno, è veramente gradevole.

Decideremo insieme il programma giorno per giorno; quali monumenti visitare, dove andare a pranzo e a cena – sempre con menù alla carta – , quali itinerari compiere per conoscere l’isola.

PROGRAMMA

21 GENNAIO: Partenza da Milano o da altra città italiana in mattinata e arrivo in uno dei due aeroporti di Creta nel pomeriggio dopo un breve scalo ad Atene.

22, 23, 24, 25, 26, 27 GENNAIO: Avremo base sempre nello stesso hotel, dal quale partiremo ogni giorno per mete diverse. Visiteremo la città di Heraklion; percorreremo assieme le rovine della antichissima civiltà di Cnosso sede ancora oggi di coloratissimi e splendidi dipinti murali; passeggeremo tra le spiagge bianche del mar Egeo; proveremo i gusti mediterranei della cucina greca.

28 GENNAIO: Nel pomeriggio partenza in aereo dall’isola con arrivo in serata a Milano o in altra città italiana.

TARIFFE

DUE PERSONE

TRE PERSONE

QUATTRO PERSONE

€  3200,00 per coppia

€ 2800,00 per coppia

€ 2500,00 per coppia

PRENOTA ORA!

I nostri sono sempre viaggi “personalizzati” cioè partono dall’esigenza di un individuo o di un gruppo di persone di recarsi in un luogo. Ci chiedono un’idea, un preventivo e delle soluzioni; noi le prepariamo, pubblicizziamo l’idea, aggreghiamo il gruppo e alla fine entriamo nei dettagli e rendiamo operativo il viaggio. I viaggi sono fatti per persone con disabilità e sono sempre pensati “a coppie”, cioè un disabile ed un accompagnatore. Se la persona disabile non ha l’accompagnatore noi lo troviamo – normalmente – a titolo gratuito. La persona disabile ha a suo carico la quota che è sempre calcolata per coppia. Questo non vuol dire che non si possano aggiungere persone senza disabilità, singole o a coppie.

I viaggi Concrete comprendono TUTTO!

Assistenza 24/24 H; trasporti, da veicoli accessibili e confortevoli a tratte aeree ed in nave; sistemazione in hotel; pasti a “la carte”.

” Che aspettate allora? Preparatevi a partire verso una vacanza unica! ”

Nota: I VIAGGI CONCRETE non comprendono ingressi a musei ed altre location, il visto d’ingresso nei paesi interessati – laddove necessario – e non comprende l’assicurazione per gli infortuni e per il rientro che è obbligatorio fare prima della partenza.

In una famiglia si pensa che l’educazione venga soprattuto da quello che i genitori insegnano e dal loro esempio.

Perché allora le istituzioni italiane, di cui noi cittadini siamo figli, si comportano così male, raccontandoci di diritti, di uguali opportunità, di rispetto e poi sono loro le prime a non rispettare questi principi?

Perché una anziana signora di Voghera, in carrozzina, non può ricorrere al Giudice di Pace, perché nella sua città queso ufficio è inaccessibile?

Perché un ragazzo con disabilità di Garlasco (PV) non può effettuare un tirocinio lavorativo, perché il Comune e il Piano di Zona hanno finito i soldi?

Perché una giovane persona di Pavia con una disabilità grave non può aspirare ad una vita indipendente e quando rimane sola l’unica possibilità che ha è quella di essere ricoverata in una casa di riposo dove il limite minimo di età sarebbe 65 anni?

Diciamo tutto questo non per il gusto di lamentarci, ma piuttosto per richiamare le istituzioni al loro ruolo guida, perché s’impegnino ad essere credibili, a rispettare gli impegni presi. Senza credibilità non si va da nessuna parte.

Ma le istituzioni non sono astratte organizazioni fatte di documenti e carte bollate; dietro ognuna di loro ci sono delle persone che devono ricordarsi di avere una testa, un cervello pensante, una coscienza. Persone che non posso far finta di niente quando davanti a loro c’è un problema da risolvere e trincerarsi dietro circolari e mancanza di fondi.

Noi tutti siamo le istituzioni, sia quando occupiamo attivamente una posizione all’interno di esse, sia quando esercitiamo una funzione di controllo sul loro funzionamento. Quindi quando le cose non vanno non è sempre colpa degli altri ma anche colpa nostra.

– articolo a cura di Claudio Fontana

Viaggiare è molto importante perché è una grande esperienza culturale e di apprendimento.

Chi non viaggia è ignorante, perché si ritrova ad avere una conoscenza solamente teorica delle cose e delle persone.
Diverso è guardare il Gran Canyon o il Colosseo in una fotografia e sperimentare il cammino sullo
Sky Walk con uno strapiombo di 1000 metri sotto i piedi o passeggiare sugli spalti dove 80.000
romani hanno applaudito il loro imperatore con il pollice verso.


Viaggiare vuole dire anche organizzare, superare difficoltà e imprevisti che ci formano, ci fanno
crescere e ci forniscono esperienze da utilizzare nella vita di tutti i giorni.
Importante è che il viaggio, alla fine, sia un’esperienza positiva, dalla quale ritorniamo con il
piacere di essere a casa e con la voglia, presto, di ripartire.
Ma nel viaggio noi non prendiamo soltanto da chi incontriamo sul nostro cammino ma diamo
anche moltissimo: quando noi viaggiamo noi portiamo noi stessi, diamo la possibilità a chi non può
spostarsi di incontrare un’altra parte di mondo attraverso di noi e questo è un gran dono che
possiamo fare agli altri.


Se questo è valido per tutti, ha un valore aggiunto per chi ha maggiore difficoltà a spostarsi, a volte
soltanto a mettere fuori il naso da casa sua.
PER QUESTO BISOGNA VIAGGIARE. VIAGGIARE E’ UN DIRITTO E UN DOVERE DI TUTTI NOI. NON È TANTO IMPORTANTE LA NOSTRA META: CIÒ CHE CONTA È IL VIAGGIO STESSO.

Articolo a cura di Claudio Fontana