Riforma della Disabilità: Verso un Linguaggio e Procedure più Inclusive

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Il Governo ha finalizzato, il 15 aprile 2024, un importante decreto legislativo che ridefinisce i termini e le procedure relative alla disabilità e all’invalidità civile. Il decreto, intitolato “Definizione della condizione di disabilità, valutazione di base, accomodamento ragionevole e valutazione multidimensionale per l’elaborazione e attuazione del progetto di vita individuale e partecipato”, entrerà in vigore il 30 giugno 2024, con alcune norme che saranno applicate a partire dal 10 giugno 2025.

Tra le novità più rilevanti, il decreto propone una revisione della terminologia usata: i termini “handicap” e “diversamente abile” saranno sostituiti da “condizione di disabilità”, per promuovere un approccio più rispettoso e inclusivo.

Il processo di certificazione della disabilità vedrà tempi definiti per il caricamento sul Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE): entro 90 giorni per i disabili, 15 giorni per i pazienti con patologie oncologiche e 30 giorni per i minori. Questa misura mira a velocizzare e semplificare il riconoscimento ufficiale delle condizioni di disabilità.

L’introduzione del concetto di “accomodamento ragionevole” è un altro pilastro del decreto. Esso prevede l’adozione di misure necessarie per assicurare la piena partecipazione sociale delle persone con disabilità, includendo l’accesso all’istruzione, al lavoro e alle attività culturali e sociali, in condizioni di parità con gli altri cittadini.

La gestione delle nuove disposizioni sarà affidata all’INPS a partire dal 1° gennaio 2026, segnando un passo avanti significativo verso una società più equa e inclusiva.

Questo rinnovato impegno legislativo riflette l’evoluzione della società nel trattare la disabilità non solo come un’urgenza medica ma come una questione di diritti civili, garantendo così che ogni individuo possa contribuire attivamente alla vita comunitaria.

Cristina Zangone

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