Evoluzione della Percezione della Disabilità: Dall’Esclusione all’Inclusione

, , , , , , , , , , , , , , , , , ,

Storicamente, la disabilità è stata oggetto di misconcezioni e stigmatizzazioni profondamente radicate nella società. Durante l’era romana e medievale, ad esempio, le persone con disabilità venivano spesso marginalizzate o nascoste, percepite come un segno di disgrazia. Tuttavia, a partire dal Settecento, si assiste a un cambiamento significativo nell’atteggiamento sociale, grazie all’interesse crescente di medici e filosofi che hanno iniziato a promuovere una visione più umana e inclusiva.

Il periodo della Seconda Guerra Mondiale rappresenta un’epoca buia per le persone con disabilità, con il regime nazista che le etichettava come “vite indegne di essere vissute” e perpetrava contro di loro atti di genocidio. Questi eventi tragici hanno lasciato cicatrici durature nella memoria collettiva e hanno complicato i progressi verso l’inclusione.

Negli anni successivi alla guerra, la mentalità riguardo alla disabilità ha iniziato lentamente a evolversi. La società ha cominciato a comprendere che le aspirazioni delle persone con disabilità non differiscono da quelle degli altri; desiderano una vita piena e realizzata. Nonostante ciò, sia le barriere fisiche che quelle ideologiche continuano a limitare la loro piena partecipazione alla vita sociale.

Le persone con disabilità sono spesso soggette a stereotipi, ma hanno molto da offrire, come l’affetto e le lezioni di pazienza. Le loro vite sono ricche e diverse quanto quelle di chiunque altro, con una gamma completa di emozioni, personalità e comportamenti.

Tuttavia, restano significative le sfide nell’abbattere le barriere ideologiche che persistono, impedendo un’autentica inclusione. L’inclusione non dovrebbe essere vista come un dono condiscendente, ma come un diritto fondamentale. Solo eliminando completamente questi ostacoli, e accettando tutte le persone, indipendentemente dalle loro capacità, si può aspirare a una società veramente giusta e bella.

Cristina Zangone

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.