Da quel che si sa, l’Essere Umano ha viaggiato fin dall’inizio, da quando è comparso su questa Terra. Per trovare posti migliori in cui vivere, con maggiori risorse di acqua e di cibo, più fertili, con clima più mite e maggiore “abitabilità”; in certi casi, la sua vita era un continuo spostarsi da un luogo ad un altro, seguendo il ritmo delle stagioni, un po’ come fanno, periodicamente, mandrie di erbivori, o stormi di uccelli, chiamati, per l’appunto “migratori”. A proposito di migrazioni: tutti, oggi, abbiamo sotto gli occhi i “fatidici” viaggi “della speranza”, che interi gruppi di esseri umani intraprendono, mettendo a rischio le loro vite, per fuggire da guerre, o indigenza, o anche “soltanto” da povertà e scarsità di lavoro. Sempre per trovare un posto migliore dove stare.
Rimanendo però più “vicino” a noi, fortunati abitanti di paesi più ricchi e sviluppati, esiste anche una tipologia di viaggio molto diversa: quella del viaggio “di piacere”, scelto, spesso, allo scopo di gustarsi una meritata vacanza, e che può essere sia di riposo che “culturale”; quest’ultimo, in particolare, nasce dal desiderio, quasi innato in certe persone, di conoscere paesi nuovi, diversi dal proprio, abitati da culture diverse, nonché aventi storia e cultura antiche differenti.
Ecco, se c’è una tipologia di persone che è “sempre” pronta (o quasi) ad affrontare un viaggio del genere, questa è quella dei “disabili”!… E’ probabile che sia proprio la condizione limitata in cui si sentono ed effettivamente si trovano, a spingerli verso l’“ignoto”, forse nel tentativo, inconsapevole e irrazionale, di superare i propri limiti…Fatto sta che spesso sono così assetati di conoscenza da coinvolgere con insistenza i loro accompagnatori, a volte un po’ più “pigri”, “smuovendoli” affinché intraprendano con loro queste piccole o grandi “avventure”; non è poi detto che i suddetti accompagnatori non condividano lo stesso desiderio, ma, solitamente, sono più oculati e razionali…intuendo ciò che li aspetta! E cioè l’organizzazione di un viaggio “fattibile”, sufficientemente sicuro e “accessibile”, cosa che, di frequente, alcune persone disabili particolarmente avventurose tendono quasi a dimenticare, paradossalmente… Questo atteggiamento non è dissimile da quello di voler “strafare”, anch’esso tipico di chi è disabile, benché animato dalle migliori intenzioni di aiuto nei confronti di chi li accompagna. Parlo per esperienza personale: nel mese di Giugno, durante il viaggio itinerante “Verso Barcellona” che io e il mio compagno in sedia a rotelle abbiamo avuto la possibilità di compiere con il supporto della “CONCRETE Onlus”, abbiamo conosciuto un’altra coppia disabile-accompagnatrice, e, osservando la loro relazione, abbiamo potuto riscontrare qualche “dinamica di comportamento” simile alle nostre…il che è stato divertente e confortante allo stesso tempo, e ci ha fatto diventare amici…
Ecco, un altro aspetto positivo del viaggiare insieme è proprio quello dell’amicizia: essa, infatti, nasce dal condividere qualcosa di bello, come un viaggio, appunto, che permette di vivere insieme ogni momento delle giornate dalle quali è costituito, dalla colazione del mattino quando ci si sveglia, alle visite culturali e “paesaggistiche”, fino alla sera quando si rientra in albergo per andare a dormire.
Tutto ciò adesso è reso possibile anche per chi si trova a vivere in una condizione di svantaggio, come quella, appunto, di una persona disabile, proprio grazie all’ aiuto di un’associazione come la “CONCRETE”, che ci ha permesso di raggiungere i luoghi desiderati, sia con l’utilizzo di un pullmino adattato che dopo la discesa dallo stesso, a piedi, aiutandoci fisicamente a spingere per salite e discese la carrozzina del mio compagno; in sostanza, finalmente abbiamo potuto godere appieno della nostra vacanza, risparmiandoci quella fatica che aveva caratterizzato i nostri viaggetti “in solitaria”.
D’altra parte, a pensarci, la Vita stessa è un viaggio…che a volte, purtroppo, si rivela molto travagliato…ma che, con un po’ di fortuna, e con salute e volontà sufficienti, può anche trasformarsi in un’emozionante avventura, fatta di esplorazioni e di scoperte…al compimento delle quali, dopo mille peripezie, proprio come accade a Ulisse nell’Odissea, e ai vari protagonisti di fiabe, storie e racconti, è anche bello e dolce tornare a casa…
Vittoria Montemezzo
Sono nata nel 1977, ho un diploma di liceo linguistico, mi piacciono i bambini, la natura, la storia e le culture antiche…e l’essere umano in generale. Dal 2015 sono insieme ad un compagno disabile in sedia a rotelle.