Da poco più di due settimane si è insediato il governo Meloni, il 68° esecutivo della Repubblica Italiana, che porta con sé nuove figure istituzionali e nuovi progetti su cui lavorare. Tra i vari volti troviamo Alessandra Locatelli, già precedentemente ministra per la famiglia e le disabilità nel governo Conte (per soli 2 mesi) e ora ministra per le disabilità per il governo Meloni. Ovviamente quando c’è un passaggio di consegne non si riparte mai da zero, ma si ereditano parti di un lavoro che qualcuno ha già svolto ed è bene proseguire cercando di raggiungere obiettivi sempre più alti. Questo riguarda proprio il caso del “progetto S.T.A.I”: con il decreto n. 8036 dell’8 giugno 2022, il dirigente dell’Unità Organizzativa disabilità, volontariato, inclusione e innovazione sociale Roberto Daffonchio firmava per un progetto incentrato sul turismo accessibile che ora è arrivato nelle mani della ministra Locatelli e dei suoi collaboratori.

“S.T.A.I” è infatti l’acronimo di Servizi per un Turismo Accessibile e Inclusivo, e questo progetto può essere davvero una grande occasione per iniziare a cambiare le cose. Il termine ultimo per presentare la domanda e la relativa documentazione era fissato al 30 giugno 2022, ed era rivolto agli enti pubblici, agli enti del terzo settore, alle organizzazioni di volontariato, alle associazioni di promozione sociale e a molte altre realtà che si occupano di inclusione e di persone disabili. Con più di 2 milioni di euro destinati a questo progetto si ha la possibilità di rovesciare un sistema turistico ancora troppo obsoleto e discriminatorio, che non solo non tiene conto delle persone con disabilità ma solitamente ne limita fortemente l’accesso sia alle strutture che alle attività che gravitano attorno.

Come riportato sul sito della regione Lombardia:
“Si tratta di una progettazione innovativa basata sui temi dell’accessibilità universale, dell’inclusione, della salute e del benessere, e ha natura di progetto-pilota da testare nelle provincie di Bergamo e Brescia per poter essere poi esportato in altri territori lombardi e applicato ad altre tipologie di eventi e manifestazioni.”

La zona di riferimento è al momento quella lombarda con particolare interesse nelle province di Bergamo e Brescia, ma noi ci auguriamo che questo sia solo un inizio e che una simile progettualità si diffonda a macchia d’olio in tutta Italia. Gli obiettivi a cui si punta sono ambiziosi e più che mai necessari: dal favorire la presenza di turisti con disabilità e dei loro familiari, alla realizzazione di infrastrutture e all’organizzazione di servizi accessibili fino ad arrivare alla creazione di tirocini lavorativi per persone con disabilità (e quest’ultimo obiettivo è forse il più difficile da realizzare, avendo in Italia una cultura del lavoro ancora arretrata e abitata da pregiudizi nei confronti delle persone con disabilità come lavoratori partecipi e attivi).
Lunedì 7 novembre, a Sale Marasino la ministra Locatelli ha partecipato proprio alla presentazione di questo progetto di Regione Lombardia. «Entro la fine del 2023 – ha dichiarato la ministra- sono intenzionata a conoscere i progetti promossi da ogni regione per portare all’attenzione di tutti il tema dell’inclusione e dell’accessibilità universale.

La piena partecipazione delle persone alla vita quotidiana, così come previsto dalla convenzione Onu e dall’Agenda 2030, passa anche attraverso il riconoscimento di percorsi di formazione e lavoro che siano accessibili a tutti, ma anche attraverso l’accessibilità universale alla comunicazione, all’informazione, alla cultura e al turismo. Promuovere queste iniziative permette di diffondere – conclude – una maggiore attenzione alla cultura dell’inclusione e, più in generale, di mettere in luce quelli che sono i bisogni delle persone con disabilità e delle loro famiglie per dare loro risposte puntuali e adeguate».

Ci piace pensare che questa occasione non sarà sprecata, e che i soldi investiti guidino gli sforzi di tutti verso risultati ottimali e condivisi. Noi di Concrete ci occupiamo di viaggi da molti anni e sappiamo bene quante difficoltà ostacolino la buona riuscita di quest’esperienza. Viaggiare significa esplorare, conoscere nuove culture e nuovi luoghi, allargare i propri orizzonti e tornare a casa arricchiti da incontri e immagini che ci hanno cambiato. È davvero arrivato il momento di permettere a tutte le persone di godere di una simile esperienza, senza lasciare ricordi negativi ma solo il desiderio di ripartire ancora.

Sara Riccobono
Concrete Onlus

Zalando inserisce nel suo catalogo capi di abbigliamento adattivi, scopriamo di cosa di tratta.

Zalando Nasce nel 2008 a Berlino, con il nome Ifansho,  Arrivata in Italia nel 2011, conquistando presto le classifiche diventato così una delle piattaforme e-commerce più utilizzate. Ad oggi è il marketplace n°1 in Europa.

Per la prima volta Zalando proporrà nel suo catalogo centoquaranta look per andare incontro alle esigenze delle persone disabili. I capi d’abbigliamento saranno firmati dai propri brand di punta che hanno deciso di intraprendere la sfida di creare “moda adattiva”, creando capi d’abbigliamento accessibili a persone con disabilità.

La progettazione dei capi adattivi ha richiesto una ricerca approfondita distinta tra uomo e donna e le esigenze specifiche del cliente con disabilità, questo ha portato alla nascita di modelli adatti ad ogni situazione, come per esempio gli spostamenti su sedia a rotelle, pensati e progettati in modo di agevolare i movimenti o di adattarsi perfettamente al corpo, il tutto con un occhio di riguardo alla comodità.

« La nostra visione è quella di essere il punto di partenza per una moda accogliente per tutti. Vediamo una lacuna nel mercato della moda: trovare abiti di moda adattiva rappresenta ancora una sfida per chi ha una disabilità ».

Sara Diez, vicepresident Category Women and Private Labels di Zalando.

I capi adattivi sono progettati in maniera tale che la persona disabile possa vestire senza dove ricorrere all’aiuto di nessuno (la sua situazione è di parziale disabilità fisica), questo oltre a facilitare l’operazione di vestizione, che spesso potrebbe risultare complessa con capi di abbigliamento classici con forme e dimensioni che possono rendere difficoltosa questa operazione. Il concetto racchiude il senso di autosufficienza anche in operazioni che per molti risultano semplici, poter rendere autosufficiente l’individuo creando una moda più facile da indossare è un aspetto importante dell’inclusione. Inoltre la moda adattiva ha studiato capi che hanno la possibilità di adattarsi a protesi e in punti del corpo dove sono presenti ferite che necessitano spazio o traspirazione particolari, il tutto proponendo capi d’abbigliamento sempre al passo con la moda, infatti sono molti i brand famosi che hanno aderito a questa iniziativa che sta vedendo un ottimo riscontro.

Il focus della moda adattiva è quello di includere tutte le fisicità, questo è un cambiamento culturale e sociale che porta ad un cambiamento nel mondo della moda che si presta sempre di più al servizio dei bisogni dell’individuo.

Samuele Scafuro

Concrete Onlus

Una notizia che molti attendevano da molto tempo, da quando il covid aveva imposto la chiusura di uno dei paesi più curiosi del mondo. A partire dal 10 giungo 2022 il Giappone torna ad accogliere turisti stranieri, con una campagna di rilancio del turismo.

Ricordiamo che Il governo di Tokyo aveva di fatto chiuso le sue frontiere a partire dal novembre 2020, dopo l’impennata di contagi nel paese. La brusca frenata aveva interrotto la scia positiva di incremento economico dovuto al turismo che negli ultimi anni aveva riacceso il mercato ormai fiorente (Nel 2018, il Giappone ha raggiunto e superato i 30 milioni di visitatori dall’estero).

L’apertura avverrà in maniera graduale nell’arco del 2022, garantendo un numero limitato di ingressi che andrà sempre ad aumentare, questo per poter monitorare correttamente i flussi ed evitare nuove impennate di pandemia. A partire dall’11 ottobre 2022, il governo allenterà le misure di sicurezza riaprendo di fatto i confini del Giappone a tutti i viaggiatori. 

https://www.japan.travel/it/it/

Questa è una buona occasione per pensare di pianificare il prossimo viaggio da sogno nel Paese del sol levante.

Samuele Scafuro

Concrete Onlus

DOVE E’ FINITA LA LEALTA’?

Che grade valore è la lealtà …… ma dov’è finita?

Molti non ne conoscono neanche il significato. Lealtà vuol dire che si è onesti ma anche un disonesto può essere leale non truffando gli amici o le persone più deboli. Lealtà vuol dire essere fedeli ma anche chi tradisce, ammettendo il suo tradimento può ritornare leale. Leale è chi commette un fallo in campo e non simula o non si nasconde e ammette pubblicamente il suo errore senza bisogno del Var. Leale è chi non si approfitta della sua posizione di forza ma aiuta il più debole a “gareggiare” alla pari con lui.

La persona leale è quella che non fa sotterfugi, è sincera, ammette gi errori e può sempre guardare negli occhi le altre persone, ma non con arroganza bensì con semplicità con disponibilità all’aiuto e alla comprensione.

Lealtà è una parola che è quasi scomparsa dal nostro linguaggio; eppure, ce ne sarebbe tanto di bisogno negli scritti e nei fatti. Maggiore lealtà vorremmo dai politici quando stendono i loro programmi per convincere gli elettori. Un po’ più di lealtà vorremmo vedere nei rapporti tra gli studenti e insegnanti, che vuol dire io professore non approfitto della mia posizione di potere opprimendo gli studenti e io, studente, non mi trincero dietro la mia intoccabilità o la famiglia avendo un comportamento che non permette all’insegnante di fare il suo mestiere.

Lealtà è quella di chi non è disabile, di non fingersi tale insinuando il dubbio generalizzato nelle persone, oppure parcheggiando in uno spazio che è riservato a chi ha delle difficolta; ma lealtà è anche quella del disabile che si batte per i suoi diritti, ma poi mette in regola le sue badanti e non le sfrutta per il loro stato di bisogno.

Lealtà è quella dei lavoratori verso gli imprenditori, che quando scioperano non compiono atti per danneggiare l’impresa; Lealtà è quella degli imprenditori che i momenti di difficoltà li vivono insieme ai loro dipendenti e non approfittano delle vacanze estive per chiudere l’impresa e mandare le lettere di licenziamento.

Ma allora cos’è questa lealtà, che non è di destra né di sinistra come direbbe Gaber? Come si fa ed essere leali? Possiamo tutti diventare leali?

Certamente è un valore che dovremmo sempre tenere come riferimento, ben chiaro davanti a noi.

Quando educhiamo i nostri figli, quando parliamo da un pulpito, sia quello di una chiesa o di un comizio elettorale; quando parliamo di onestà e rispetto nei confronti degli altri.

Lealtà è quella dell’uomo che alla donna che lo rifiuta non compie violenza;

Lealtà è quella del benpensante che quando s’imbatte in un omosessuale, non cambia idea ma lo rispetta in quanto persona.

Lealtà è quella dell’educatore che non si approfitta della sua posizione per far compiere atti che il giovane non dovrebbe compiere. Lealtà è una maglietta bianca, magari sdrucita, consumata, con degli aloni MA SENZA NESSUNA MACCHIA.

Claudio Fontana

Concrete Onlus

Arriva con il caldo anche la stangata dei rincari sul prezzo di lettini e ombrelloni sulle spiagge italiane. Quest’anno andare al mare costa di più, ed è una delle tante conseguenze provocate dalla crisi in atto.

Gli stabilimenti balneari, modificano i loro prezzi nei mesi di luglio e di agosto, apportando notevoli aumenti sia per il costo giornaliero e l’abbonamento settimanale.

Prezzi da record per un ombrellone in un lido quest’anno. In alcuni casi un appartamento al mare costa meno di una giornata in uno stabilimento balneare. Come l’esempio di Gallipoli, dove è molto più conveniente affittare un bilocale (363 euro al mese il canone medio) rispetto all’affitto mensile di un lettino in spiaggia, sui 700 euro. Anche in Liguria i prezzi sono diventati eccessivi, come ad Alassio sulla riviera di ponente dove il prezzo per un ombrellone arriva ai 1.300 euro al mese, mentre per affittare un piccolo appartamento si spende circa 740 euro.  I rincari saranno del 32% rispetto al 2021. Le famiglie italiane spenderanno quest’anno, per una giornata al mare, una media di 144 euro contro i 109 euro di un anno fa.

Per avere un’idea di quanto e dove soprattutto aumentano quest’anno i costi per lettini e ombrelloni in spiaggia, basti pensare che se in Liguria serviranno 20-40 euro per un ingresso quotidiano in uno stabilimento balneare con lettini e ombrelloni, con rincari fino al 5%, così come a Rimini, Riccione, Cesenatico e, in generale, su tutta la riviera romagnola, per avere lettini e ombrelloni in spiaggia a Capri si sale fino a 50-60 euro, e a 70 euro anche in Puglia e Sicilia, per arrivare ai 100 euro di Toscana e Sardegna, con punte di 150 euro in particolare in Costa Smeralda.

A fare leva su questi rincari sono sicuramente l’inflazione, ma anche l’aumento dei prezzi del carburante e del gas.

Sapore di mare, sapore di estate salata

Concrete Onlus