La Ministra per la Disabilità, Alessandra Locatelli, ha recentemente annunciato che il Consiglio dei Ministri ha approvato modifiche significative al decreto di legge 107/2010, estendendo i diritti delle persone affette da sordocecità. Le modifiche riguardano l’ampliamento dei criteri di riconoscimento per includere individui con compromissioni sensoriali totali o parziali, sia congenite che acquisite, indipendentemente dall’età di insorgenza della disabilità.

Questo aggiornamento normativo allinea l’Italia ai principi sanciti dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità e riflette le direttive del Parlamento europeo. Con queste modifiche, l’Italia fa un passo avanti verso una società più inclusiva, riconoscendo e tutelando in maniera più efficace i diritti di tutte le persone con disabilità.

Concludendo, la Ministra Locatelli ha sottolineato l’importanza di continuare su questa strada, che porterà a costruire un mondo più equo e inclusivo per tutti.

Cristina Zangone

Il 31 gennaio, il Consiglio dei ministri ha concluso l’iter per l’istituzione definitiva del Garante Nazionale per i diritti delle persone con disabilità, come annunciato dalla Ministra per la Disabilità, Alessandra Locatelli. Questa nuova figura professionale rappresenta un passo significativo verso il rafforzamento della tutela dei diritti delle persone sordocieche, indipendentemente dall’età di insorgenza della loro condizione.

L’ampliamento del decreto di legge 107/2010 garantisce ora il riconoscimento delle persone affette da sordocecità, che possono avere compromissioni totali o parziali, congenite o acquisite. Questa modifica legislativa allinea l’Italia ai principi della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità e alle normative del Parlamento europeo, evidenziando un impegno nazionale verso una società più inclusiva.

Il Garante avrà un ruolo cruciale come punto di riferimento per molti cittadini, operando con autonomia e indipendenza nella tutela dei diritti delle persone con disabilità. La carica sarà nominata dai presidenti di Camera e Senato e sarà operativa dal 1° gennaio 2025, con piena funzionalità prevista dal 1° gennaio 2026. Il Garante sarà supportato da un organo collegiale composto dal presidente e da due componenti, con mandato della durata di quattro anni, rinnovabile una sola volta.

L’Ufficio del Garante nazionale dei diritti delle persone con disabilità, situato a Roma, avrà il compito di promuovere e vigilare sul rispetto dei diritti come stabilito dalla normativa vigente e dalla Convenzione ONU. Tra le varie funzioni, il Garante avrà il potere di agire e resistere in giudizio, formulare raccomandazioni, svolgere verifiche, e promuovere campagne di sensibilizzazione.

Sebbene molte regioni e comuni italiani abbiano già istituito autonomamente la figura del Garante per le disabilità o abbiano integrato queste competenze nel Garante dei diritti della persona, l’istituzione di un Garante a livello nazionale uniforma e potenzia l’approccio alla tutela dei diritti delle persone con disabilità su tutto il territorio nazionale.

In conclusione, la comunità delle persone con disabilità esprime ottimismo verso l’efficacia e il successo delle funzioni del Garante, auspicando che la sua attività sia inclusiva e benefica per tutti.

Cristina Zangone

L’Italia sta procedendo con la transizione dal mercato tutelato al mercato libero per la fornitura di gas ed elettricità. Questo cambiamento è già in corso per il gas dal 1° gennaio 2024, mentre per l’elettricità avverrà a partire da luglio 2024. Durante questo periodo di transizione, i clienti domestici non vulnerabili avranno l’opportunità, attraverso le comunicazioni sulle bollette da settembre 2023 a giugno 2024, di scegliere un nuovo fornitore nel mercato libero. In assenza di una scelta esplicita, saranno automaticamente trasferiti a un fornitore prestabilito.

Per i clienti considerati vulnerabili, tra cui persone in condizioni economicamente svantaggiate, soggetti con gravi condizioni di salute che necessitano di apparecchiature mediche alimentate da energia elettrica, individui con disabilità riconosciuta ai sensi dell’articolo 3 della legge 104/92, residenti in strutture abitative di emergenza post-calamità, abitanti di isole minori non interconnesse e anziani oltre i 75 anni, la situazione rimarrà invariata. Questi clienti continueranno a beneficiare del mercato tutelato, ma avranno la facoltà di optare per il mercato libero se lo desiderano.

Importante sottolineare che anche i clienti vulnerabili dovranno comunicare la loro scelta al proprio fornitore entro giugno 2024. Questa misura di protezione è in linea con la progressiva liberalizzazione del mercato dell’energia avviata in Italia dalla legge Bersani negli anni ’90 e dalla transizione al mercato libero avvenuta nel luglio 2007.

Mentre le microimprese sono passate al mercato libero nel 2023 e le piccole e medie imprese già dal 2021, il sostegno continuato al mercato tutelato per i clienti vulnerabili riflette un impegno a garantire che nessun cittadino venga lasciato indietro durante questa transizione energetica.

Cristina Zangone

Come affrontarli

Verso i due anni di età, per i bambini comincia una fase spesso piuttosto temuta dai neo-genitori, che però è tanto inevitabile quanto “necessaria”: la fase di OPPOSIZIONE, che si manifesta attraverso i primi cosiddetti “capricci”. Ora che è diventato più grande, e riesce ad andare e venire a suo piacimento, il bimbo comincia anche a diventare più consapevole di sé stesso, di essere un’entità a sé, con la sua volontà, e non più un “tutt’uno” con la figura di riferimento, cioè quella che si prende cura di lui, in genere la mamma; ed è quindi soprattutto a lei che “riserva” le sue crisi di opposizione, caratterizzate anche dalla scoperta del “no”: una parola quasi “magica”, che il piccolo impara ad utilizzare, appunto, nel tentativo di affermare la sua indipendenza…Ed eccolo diventare estremamente lamentoso, oppure   trasformarsi in una piccola “furia scatenata”, che piange, urla, scalcia e si dimena, arrivando anche a rotolarsi per terra, letteralmente travolto da crisi di rabbia. Sembrerà strano, ma per affrontare questi momenti difficili la “parola d’ordine” per gli adulti di riferimento è “MANTENERE LA CALMA”: più si è in grado di restare calmi e meglio si riuscirà ad affrontare queste crisi; dietro le quali generalmente si nasconde una RICHIESTA DI ATTENZIONE, AFFETTO E SICUREZZA da parte del bambino; oppure possono essere un segnale di fame o stanchezza. In sostanza, quelli che i grandi chiamano “capricci”, celano in realtà sempre un motivo, un significato. Il fatto è che il piccolo è ancora emotivamente e psicologicamente immaturo, e quindi non ha a sua disposizione che questi “mezzi” per “tradurre” i suoi disagi e le sue necessità; sta quindi all’adulto cercare di fornirglieli, provando a METTERSI NEI SUOI PANNI e VERBALIZZANDO sinteticamente quanto gli succede. Questo sarà possibile, però, soltanto una volta che il bimbo si sarà un po’calmato, grazie ad un intervento anche fisicamente “CONTENITIVO” da parte dell’adulto: il quale, possibilmente, dovrà portarlo in maniera ferma e decisa in un luogo a parte, più tranquillo, rispetto a quello dov’è avvenuta la crisi; che infatti scoppia di frequente in luoghi “pubblici”, come per strada o al supermercato, dove il piccolo, inconsciamente, avverte che avrà più effetto, proprio perché “plateale” …

Diventa quindi indispensabile che l’adulto non si lasci impressionare né contagiare dalla collera a sua volta: solo comportandoci in modo maturo, da adulti, sostanzialmente, e dimostrando COMPRENSIONE per i loro sentimenti ed emozioni, potremo riuscire a dare sollievo ai nostri bambini, restituendo loro quel senso di sicurezza che avevano perduto con la crisi. Spesso, infatti, essi hanno il grande TIMORE DI PERDERE L’AMORE dei genitori, quando ne vengono travolti; è quindi importantissimo che i grandi li rassicurino del fatto che ciò non accadrà, sia a parole che con i gesti, magari avvolgendoli con un abbraccio.

Tuttavia, questo non significa affatto accettare la “modalità-capriccio” per esprimere le proprie richieste, cedendo quindi al “ricatto affettivo” che il bambino mette in atto per ottenere quello che vuole, e in definitiva, quindi, “abdicare” al proprio ruolo di adulto: ciò sarebbe del tutto diseducativo e nocivo nei suoi confronti. Da qui l’importanza dei “no” degli adulti, dei “patti chiari” e del loro rimanere coerenti con questi divieti e regole; i quali, naturalmente, non devono essere troppi, tanto da rendere la vita impossibile al bambino, che pure ha dentro di sé un’innata e legittima necessità di esplorare e sperimentare, anche per acquisire fiducia in sé stesso e nelle proprie risorse; bensì sufficienti a costituire quei “paletti” rassicuranti, quei LIMITI, in sostanza, dei quali il piccolo ha altrettanto urgente bisogno, sebbene inconsapevolmente.

In questa fase così tumultuosa, il nostro compito di adulti è dunque particolarmente impegnativo, e non può essere esente da errori; ma se davvero amiamo i nostri bambini, oltre al nostro amore, dobbiamo riuscire a dare loro anche SOSTEGNO, raggiungendo quel giusto grado di AUTOREVOLEZZA che consenta loro di crescere in modo equilibrato, più sicuri e felici possibile…

Vittoria Montemezzo

La Primavera e l’inizio di una Vita Nuova…

La Pasqua è la festa cristiana per eccellenza, quella che porta a compimento il “progetto” di amore di Dio per l’Essere Umano, e cioè la salvezza di questo dal proprio peccato e dalla morte, attraverso il sacrificio di Dio stesso, incarnatosi in suo figlio Gesù: egli, infatti, narrano i Vangeli, oltre ad insegnarci l’Amore vero, offrì la propria vita e in seguito risorse, per la salvezza di noi tutti…

Dal momento che Gesù era ebreo -e che morì proprio in quel contesto-, le radici di questa festa così importante si ritrovano nella più antica Pasqua Ebraica, che celebra, invece, la liberazione del Popolo Ebreo dal dominio dell’Egitto, e, nello specifico, il raggiungimento della sua “Terra Promessa” attraverso il Mar Rosso, guidato da Mosè; anche per gli Ebrei, dunque, essa rappresenta il passaggio ad una nuova vita, finalmente libera dall’oppressione, e il termine Pasqua deriva infatti dall’ebraico “Pesach”, che significa, appunto, “passare oltre” …

Come non vedere anche un legame, benché sul piano simbolico, con la rinascita della vita nel mondo naturale, che avviene ogni anno a Primavera sotto i nostri occhi? Tra l’altro, secondo quanto stabilito dalla Chiesa, la sua data -che è “mobile” e non fissa (come lo è, invece, quella del Natale, ad esempio) – dipende dal ciclo mensile della luna: cade, infatti, la Domenica successiva al primo plenilunio dopo l’Equinozio di Primavera (che convenzionalmente corrisponde al 21 di Marzo) … E in effetti diversi simboli pasquali sono gli stessi, o comunque molto simili, a quelli, rappresentanti la Primavera, che si ritrovano nelle antiche mitologie di popoli pagani, profondamente dipendenti dal ritmo e dall’andamento delle stagioni per la loro sopravvivenza. Vediamo più nel dettaglio il significato di tre di essi, fra i più noti…

L’ AGNELLO: E’ forse il simbolo più importante della Pasqua Cristiana, derivato dall’antica tradizione ebraica di sacrificare questo animale come offerta al Signore in varie occasioni importanti; similmente, tra l’altro, a quella islamica, che ancora oggi ne prevede il sacrificio e la consumazione come cibo per festeggiare la fine del mese sacro del Ramadan. Nello specifico della religione cristiana, è Gesù stesso a farsi “Agnello di Dio”, nel momento in cui ha offerto la sua stessa vita per noi. Si è diffuso così l’uso di mangiare carne di agnello il giorno di Pasqua.

LE UOVA DI PASQUA: Da sempre l’uovo è stato associato alla fertilità e all’inizio della vita, la nascita, diventando in alcune culture addirittura un simbolo “cosmico”, principio dell’Universo stesso. Nella cultura cristiana esso ha assunto specificamente il significato della “resurrezione”: dalla morte alla vita eterna, come è avvenuto per Gesù, ma anche come rinascita ad una vita vera, rinnovata, nel segno del suo amore. E’ per questi motivi che, all’inizio del Cristianesimo, nel tempo di Pasqua ci si scambiavano uova vere come dono augurale; nel Medioevo, tuttavia, durante lo stesso periodo ne veniva proibita la consumazione, e così si cominciò, invece, a colorarle e decorarle, per poi regalarle ai bambini come doni della “Settimana Santa”. Tale usanza è giunta fino ai nostri giorni, diffondendosi in tutta Europa. Ad oggi, in tutto il mondo, e specialmente dedicate ai bambini, vanno però “per la maggiore” le deliziose uova di cioccolato, di ogni tipo, fondente, al latte, con le nocciole, ecc., prodotte industrialmente o anche in modo artigianale; e con dentro l’immancabile “sorpresa” …

IL CONIGLIO: Anche quest’ultimo è un simbolo di rinascita primaverile e di fertilità, essendo un animale molto prolifico; la sua simbologia proviene dalle antiche culture dell’Europa Occidentale, e in realtà era riferita più che altro alla lepre, che, proprio in Primavera, vive la sua stagione degli amori con “danze” scatenate in mezzo ai prati. E quindi è proprio lei, o, appunto, il “Coniglio Pasquale”, a portare ai bambini le uova colorate, nascondendole nei giardini, cosicché loro possano cercarle e trovarle nel corso di un’allegra “caccia” …

Vittoria Montemezzo