Natale con i tuoi Pasqua con chi vuoi così recitava un antico detto popolare. Purtroppo non è più così da un po’ di tempo.
Per mesi abbiamo sperato di poterci spostare e siamo arrivati all’inizio della primavera in cui è normale andare incontro alle giornate di sole.
Purtroppo la pandemia non ci abbandona ma non ci abbandonano neanche le misure restrittive che non sappiamo se servano veramente a contenerla.
Resta il fatto che nel gestire le persone non c’è soltanto la componente sanitaria ma bisogna utilizzare anche la psicologia è la capacità di capire le esigenze della gente e trovare una mediazione tra restrizioni è vita di tutti i giorni.
Sto parlando di alcuni settori del mondo del lavoro che sono ormai bloccati senza speranza, stiamo parlando della scuola e della crescita dei nostri ragazzi che dopo oltre un anno di chiusura per covid incominciano a risentirne psicologicamente e a porsi dei quesiti sul futuro.
Non è possibile comprimere in continuazione qualcosa senza dargli una valvola di sfogo prima o poi esploderà.
Ed è questa la situazione in cui non ci troviamo. Però i nostri politici e amministratori sembrano non voler capire ,
girano la testa dall’altra parte, chiamano a consulto grandi virologi, pensano che un generale incarni la buona organizzazione.
Ma non si preoccupano di scendere con i piedi per terra e capire che la gente ha bisogno di regole intelligenti, pratiche che tutelino la salute ma permettano anche di continuare a vivere.
Per noi che ci occupiamo di persone disabili è normale fare un compromesso tra la salute fisica della persona ma anche con la praticità della vita.
Cosa serve infatti un corpo in salute se non possiamo utilizzarlo, se non possiamo esprimerci se non possiamo relazionarci con gli altri?
A voi l’ardua risposta ….. ma fate in fretta!
Claudio Fontana – Concrete Onlus