Non siamo più abituati a scrivere. Facciamo fatica a tenere una penna in mano e anche quando usiamo la tastiera, spesso preferiamo “un vocale” alla digitazione di un testo.

Scrivere è però molto importante perché ha una capacità di sintesi e di comprensione che il parlato non ha.

Se vogliamo esprimere una idea, un concetto, complesso o complicato che sia, al quale siamo arrivati dopo lunghe meditazioni, e/o con un improvvisa meditazione, importante è che scriviamo subito un appunto, in modo da non perdere i passaggi di come siamo arrivati a quell’idea; poi con calma la sistemeremo, la ripuliremo, per renderla intellegibile a tutti.

Tante volte ho trovato ridicolo ed eccessivo il fatto che alcune persone prendano appunti in molti momenti della loro vita e invece mi sono dovuto ricredere. Anche se credo ancora che la memoria, finchè funziona, sia il migliore archivio dei nostri ricordi, sono sempre più convinto che la scrittura sia la miglior maniera di fissare i nostri pensieri, soprattutto se vogliamo trasmetterli agli altri, soprattutto se pensiamo possano essere utili agli altri.

Certamente le immagini sono importanti ed evocative e di grande complemento al testo, ma quanti libri sono senza immagini eppure ci hanno fatto stare svegli notti intere per la loro potenza evocativa e descrittiva, mentre quando guardiamo un immagine se ci colpisce profondamente sentiamo il bisogno di commentarla e se il commento è importante vogliamo scrivere il nostro pensiero in merito.

Che grande scoperta è stata la scrittura che ha permesso a popoli, distanti tra loro migliaia di anni e/o migliaia di chilometri di entrare in contatto, di comunicare. NON PERDIAMO QUESTO GRANDE TESORO MA ANZI CERCHIAMO DI VALORIZZARLO SEMPRE DI PIU’

Diagnosi di autismo: e adesso?

Abbiamo scritto questa guida insieme a Rossana, la mamma di Tommaso, per raccogliere tutti i consigli pratici e utili ai genitori che devono districarsi tra le mille questioni burocratiche legate alla vita di un bambino o un adulto con autismo, o più in generale con disabilità. Una guida scritta dai genitori per i genitori. 
Speriamo possa esserti davvero utile!


Rossana e Il Balzo Onlus
Per informazioni puoi scrivere a: citofonare.balzo@ilbalzo.com

https://www.ilbalzo.com/diagnosi-di-autismo-guida-1/

Oggi superare gli ottanta anni di età è normale, anzi ci sembra poco. Sicuramente molta parte della popolazione del mondo ha una prospettiva di vita superiore a questo traguardo. Dopo aver lavorato, combattuto, costruito tutta la vita il genere umano ha diritto ad una vecchiaia serena e proficua, per la categoria stessa ma anche per tutta la collettività. Questo vuol dire preoccuparsi della salute e del benessere degli anziani, che devono tutti avere una esistenza dignitosa, a fianco dei più giovani, dando ancora il loro contributo di disponibilità – leggi nonni – e di indispensabile esperienza da utilizzare e non da buttare.

Il proliferare delle case di riposo degli ultimi trent’anni ha ricoverato e emarginato molti più anziani di quelli che ne avrebbero avuto la necessità e ne abbiamo visto le conseguenze anche in questi giorni di covid19, come questi luoghi siano stati privilegiati nella diffusione del virus e abbiano fatto strage degli anziani anziché proteggerli. Quanto sarebbe stato meglio che fossero rimasti a casa loro, oppure con altre famiglie che se ne facessero carico, dove magari potevano rendersi utili, per quanto possibile, almeno un po’. Ovviamente bisogna investire risorse per queste persone, per le famiglie che se ne faranno carico, per chi li aiuterà più che assisterli.

E non sono risorse sprecate ma ben spese; pensate quante cose si possono fare con 3000 euro al mese, costo medio di un anziano in una casa di riposo in Lombardia: soggiorni al mare, aiuti a domicilio, luoghi di intrattenimento e aggregazione diurna ( non li voglio chiamare centri anziani perchè dovrebbero andarci un po’ tutti). Non sto parlando di risparmi ma di spendere ugualmente, se non di più, ma in una maniera diversa, che crei lavoro ma per attività che portano gioia e serenità per chi ne beneficia e per chi le propone, invece che tristezza e sensi di colpa – per chi ha ancora la capacità di averne -.

Considerando la vecchiaia come la prospettiva di tutti, quando pensiamo agli anziani oggi pensiamo a noi tra qualche anno, amando gli anziani oggi creiamo i presupposti affichè qualcuno ci voglia bene domani.

IDENTIKIT NCC (Noleggio Con Conducente)

Una breve guida informativa per identificare la figura professionale dell’autista NCC e del servizio che offre.

Cosa serve?
L’autista NCC deve essere in possesso di una patente speciale, KB oppure CQC, che serve a regolamentare il servizio di trasporto persone. Insieme alla patente è necessario richiedere alla regione l’abilitazione per operare sul territorio (si ottiene tramite esame scritto e orale).

Chi è?
L’autista NCC è una figura preposta al trasporto di persone (clienti), la figura garantisce piena professionalità e sicurezza. Il lavoro dell’autista NCC prevede l’interazione con clientela proveniente da tutto il mondo, l’autista è in possesso di molte competenze come la professionalità, conoscere diverse lingue, conoscenza del territorio.

Cosa fa?
L’autista NCC è la figura professionale che si occupa del trasporto clienti, come alternativa al trasporto taxi e mezzi pubblici. L’autista NCC mette a disposizione della clientela le sue caratteristiche professionali garantendo puntualità, comodità e pulizia del veicolo, conoscenza delle lingue, sicurezza del cliente.

In sintesi quello che abbiamo elencato è un semplice identikit della figura professionale di Autista NCC, suggeriamo di approfondire il tema e le varie sezione cercando nello specifico il tema trattato.

IL FUTURO DEL TURISMO

Per noi che ci occupiamo di turismo, il futuro che esso potrà avere è un bel interrogativo.

Certamente il bisogno di viaggiare, di spostarsi, di conoscere è ormai un diritto acquisito che nessuno ci toglierà più, un po’ come l’istruzione, l’informazione ….. la lavatrice, ma probabilmente dovremo maturare altre tecniche, altre mentalità per poterne godere. Probabilmente le tecniche di “turismo virtuale” sviluppate in questi giorni di “lock down” ci aiuteranno a espandere i nostri orizzonti senza bisogno per forza di spostarci e questo potrà estendere la cultura e l’informazione sui luoghi del viaggio ad un numero più ampio di persone.

Provate ad ascoltare la canzone di Annalisa BYE BYE, “…quello che conta è il viaggio…” canta, anche senza spostarsi fisicamente da un luogo, addirittura il viaggio può essere dentro di noi. MA LA VOGLIA DI SPOSTARSI, DELLA VISITA OCULARE DI PERSONA NON PASSERA’ MAI. E’ proprio l’esperienza dello spostamento, tutto quello che sta in mezzo tra la partenza e la destinazione che ci interessa, la strada, il mezzo, la fatica, gli incontri, i piaceri, le difficoltà che costituiscono “il sale” del viaggiare.

Per guardare la PRIMAVERA DI BOTTICELLI potete stare comodamente seduti a casa vostra, attraverso uno dei tanti siti che mostra in immagini ad alta definizione potrete osservarne particolari che neanche sul posto potreste notare, con comodità, senza nessuno che spinge dietro, senza paura di far scattare l’allarme perché vi siete avvicinati troppo. Addirittura potete camminare all’interno degli Uffizi di Firenze semplicemente cliccando su di un link (cliccate qui).

Ma volete mettere con la trepidazione di una partenza la mattina presto, le prime luci dell’alba, il profumo e il gusto di un caffè in autostrada o alla stazione, l’arrivo a Firenze, l’avvicinamento alla Galleria degli Uffizi, camminare sui pavimenti che ha calpestato Lorenzo il Magnifico e tutti gli altri Medici. Poi soddisfatti uscire e consumare un crostino toscano o una pappa con il pomodoro all’ombra di Palazzo Vecchio? Tutto questo conforta noi che del Turismo e dell’organizzazione del viaggio abbiamo fatto una professione, ci conforta il fatto che non ci sarà nessun virus che possa fermare la voglia di spostarsi e di vedere di persona i luoghi e le situazioni.

Certamente sarà una maniera di viaggiare più accurata, più attenta, meno caotica e anche questo non può fare piacere a chi come noi, abituato a organizzare viaggi per persone particolari come i disabili, abbiamo sempre dovuto curare i particolare, scavalcare barriere, portarci attrezzature, a noi non può che far piacere che quello che prima era una diversità, possa diventare la normalità per tutti.

IMPORTANTE E’ CHE A NESSUNO, ALMENO UN PO, SIA NEGATO IL DIRITTO DI VIAGGIARE, CONOSCERE, SCOPRIRE.

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ramodissopo.org