Un mattoncino alla volta

Tanti mattoncini colorati, un’infinità di mattoncini colorati, stiamo parlando dei mattoncini più famosi al mondo, LEGO. Azienda Danese che ha iniziato il suo percorso produttivo e di trasformazione nel dopo guerra e trovando il suo pieno consolidamento verso la fine degli anni 50, diventando quel giocattolo iconico che ancora oggi appassiona milioni di persone. Lego nel tempo ha trovato spazio unendo le forze con molti franchising nel mondo legati a film, serie tv, libri e molto altro ancora.

Chiunque nella propria vita anche solo per sentito dire è entrato in contatto con uno di questi mattoncini iconici. Impossibile negarlo.

Ma oggi non vogliamo palare di LEGO per pubblicizzare il lancio di nuovi prodotti a ma riportare la notizia che un grande nome come Lego può legarsi anche alle più disparate cause sociali nel mondo, diventando un modo non convenzionale per lanciare un messaggio, sappiamo che Lego ha il potere di lasciare a bocca aperta come la più grande costruzione LEGO della storia: alta 4,69 metri, lunga 9,39 metri e larga 5,75 metri, la “Lego House”, ideata da James May e innalzata per lo show Toy Stories della BBC nel 2009, è composta da 3,3 milioni di mattoncini.

La scala che vogliamo riportate oggi è leggermente più piccola, ma l’interesse suscitato è comunque elevato.

Spostiamoci in Germania, nella bella cittadina di Wurzburg dove un’associazione per i diritti dei disabili (WuSL) ha deciso di creare un’iniziativa benefica molto particolare, che consiste nella raccolta tramite donazioni di mattoncini lego che verranno poi utilizzati per decorare le già presenti rampe che facilitano l’accesso nei luoghi pubblici della città o la costruzione stessa di rampe interamente realizzate con i mattoncini colorati, questa iniziativa a livello locale ha avuto un impatto molto positivo tanto che bar e locale del paese si sono resi disponibili per diventare punti di ritiro mattoncini.

Questa opportunità crea un duplice significato, non solo la sensibilizzazione verso categorie svantaggiate e l’adeguamento urbano, ma anche un approccio ecologico GREEN nel riutilizzare materiali già presenti per realizzare nuove strutture piuttosto che smaltirli.

Di seguito vi lasciamo il link diretto alla pagina dell’associazione che si occupa dell’iniziativa: https://wuesl.de/legorampen/

Lo staff Concrete

Faccio Il Tampone: Storia Sociale 

Scarica Gratuitamente La Storia Sociale Che Racconta Le Procedure Per Effettuare Il Tampone Naso-Faringeo Per Indagare Eventuale Presenza Di Infezione Da Covid-19.

E’ possibile richiedere e scaricare gratuitamente la storia sociale attraverso il link che vi lasciamo qui sotto.

https://www.ilbalzo.com/materiali/

Progetto cura de Il Balzo

BISOGNA CONTINUARE A VIVERE …. NONOSTANTE TUTTO

Nella vita è necessario prendersi qualche rischio altrimenti non si vive più, non esiste una vita completamente priva di pericoli.

E’ vero bisogna essere previdenti, ma le persone che non escono di casa per paura, anche se cercano di evitare i problemi “esterni” a loro, sicuramente se ne creano altri “interni” alla loro mente.

E’ il tema di questi giorni, cioè fino a che punto le norme di contenimento del Covid19 debbano limitare la libertà individuale e collettiva.

Siamo proprio sicuri che i vari tipi di lock down abbiano un impatto direttamente proporzionale al contenimento e limitazione dei casi positivi al corona Virus?

In tutte le situazioni ci sono dei rischi, importante è prendere delle precauzioni che però non cancellino completamente il soggetto/oggetto che vogliamo preservare:

  • Se vogliamo che i nostri figli crescano sani gli facciamo fare dello sport … ma nella pratica sportiva possono anche farsi male e allora? Niente più sport? No! Li educhiamo a farlo con coscienza.
  • La libertà di stampa può anche offendere qualcuno e allora? Niente più articoli? Niente più stampa? No! Fissiamo delle regole di comportamento che riducano il rischio dell’ offesa ma soprattutto della diffamazione.
  • In molti aspirano ad una vita di coppia e a una famiglia ma ovviamente questo comporta anche rinunce e rischi e allora? Niente più coppia per paura di una rottura? Niente  più famiglia per le delusioni e le sofferenze che possono arrivare dai figli? Niente affatto, ci si prepara, si cresce, ci si educa per essere pronti ad affrontare questo tema …. anche quando le cose vanno male.

Si perché le cose non vanno sembre bene, le cose possono anche andare male.

E allora anche per questo virus, preserviamoci, tuteliamoci ma non limitiamo totalmente la vita! Abituiamo le persone ad educarsi ai comportamenti corretti senza mettere delle proibizioni così totalizzanti che hanno soltanto l’effetto di comprimere la libertà a tal punto che anche i mansueti sono portati a scoppiare. Inoltre non dimentichiamoci che la proibizione è il fattore scatenante di molta violenza, della criminalità, della strumentalizzazione.

Sono in molte le bande criminali e le ideologie totalitarie e reazionarie che aspettano l’occasione per scatenare le loro milizie per impadronirsi del potere ….. non diamo loro occasione di farlo.

Claudio Fontana – Concrete Onlus

La traduzione della parola “token” dall’inglese è “gettone”. Indica un premio, un rinforzo.

La token economy infatti si basa su un meccanismo che premia l’acquisizione di comportamenti giusti e risposte corrette.

Può essere impiegata con bambini e ragazzi autistici per premiare la risposta esatta a un esercizio o il completamento di un compito.

Prima dell’esecuzione dell’esercizio, l’educatore deve definire esattamente il comportamento target da raggiungere. Il premio può essere deciso insieme e può avere diverse forme: punti, gettoni, piccoli oggetti, dolci, o quello che si desidera.

È importante accompagnare il premio materiale con la lode verbale: “bravo, sei stato molto preciso”!

l processo è graduale. Inizialmente si darà il premio non appena ricevuta la risposta esatta. Dopo si potranno prolungare i tempi e premiare al termine di una serie di risposte esatte.

Utilizziamo la token economy nei nostri centri educativi e durante i percorsi educativi a domicilio.

Per richiedere informazioni puoi scriverci su Facebook, su Instagram oppure tramite mail all’indirizzo: info@ilbalzo.com.

Per informazioni sui percorsi educativi dedicati ai bambini scrivi a ilbalzabimbi@ilbalzo.com.

Articolo a cura de Il BALZO

Solo trent’anni fa era impossibile pensare di avere moltissime informazioni disponibili sempre, a qualsiasi ora del giorno e della notte, in qualsiasi luogo ci troviamo e proprio quando vogliamo. Si può accedere ad una biblioteca negli Stati Uniti mentre stiamo facendo un safari in Africa, o possiamo guardare un documentario sulla vita di Freud subito dopo aver incontrato lo psicanalista.

MA ATTENZIONE: quante bugie, quante notizie false o fuorvianti, quanta disinformazione. La possibilità di conoscere è frustrata da una marea di informazioni, spesso contradditorie e in antitesi, tra le quali è difficile scegliere.

E’quindi sempre più importante capire e verificare quali sono le fonti e la loro credibilità.

Se un tempo a una notizia che ci stupiva si diceva: “… l’ha detto la televisione…”,ci pensava Enzo Jannacci a ridimensionare la portata dell’affermazione con il suo: “…..La televisiun la g’ha na forsa de leun, la televisiun la g’ha paura de nisun, la televisiun la t’endormenta cume un cuiun ….”, oggi ci vorrebbe qualcuno/qualcosa che verifichi la credibilità dei media e soprattutto dei social insegnando alle persone ad avere un atteggiamento critico verso quello che sentono e vedono.

E’ incredibile vedere come la scienza vada avanti nella conoscenza in maniera profonda, sistematica, scardinando false verità del passato e mostrando come la conoscenza è sempre in movimento e non si ferma mai, dall’altra parte basta il primo “hater” a diffondere informazioni e immagini ( ebbene si, oggi con il digitale  il falso è sempre più immagini e video), che una pletora di “boccaloni” lo segue distruggendo anche pesantemente la reputazione e la vita di molte persone.

In realtà non ci vuole nessun altro a trovare soluzioni, la risposta è dentro in ognuno di noi, a non accontentarci della prima risposta che troviamo alle nostre domande senza verificarla.

La democrazia e il pluralismo nell’informazione e nella conoscenza è una condizione di estrema libertà che molti trovano faticoso gestire e preferiscono semplificare accentando la prima risposta o il primo “ uomo forte” che ti sembra risolva le tue insicurezze.

Articolo a cura di Claudio Fontana