Siamo lieti di annunciare che sabato 22 settembre 2018 parteciperemo, insieme alla onlus nostra partner Ramo d’Issopo, all’evento FESTIV.ALL – SENTIERO DELLA SOLIDARIETÀ, organizzato dal CAV di Rozzano.

Saremo presenti con un banchetto presso la Cascina Grande (in via Togliatti 102, Rozzano) a partire dalle 15:00 fino alle 20:00, ma troverete anche alcuni membri del nostro staff alla Casa per Fare Insieme (Viale Liguria 3, Rozzano) dalle 15:00 alle 17:00.

PROGRAMMA DELLA GIORNATA:

dalle ore 10 alle 12: Villa confiscata di Via Molise 5, animazione SCOUT , AGENDE ROSSE e ACLI. In caso di pioggia monteremo la tenda da campo degli SCOUT. Saranno invitate anche alcune classi del Calvino (quarte e quinte).

PIC-NIC NEL GIARDINO pranzo al sacco (da portare la coperta)

dalle ore 15 alle 17:  Casa per fare insieme, incontro con famiglie proposto e organizzato da AGEHA, il BALZO e TEXERE e OASI SMERALDINO, parteciperanno anche Casa di betania e gli alpini preparano la merenda.

alle ore 17: scortati dalla banda (confermata la loro presenza e inviato il tutto in comune) si va in Cascina Grande dove ci saranno gli stand delle singole associazioni e possibile animazione (da definire), attività teatrale c/o TIMANIFESTA “LEGGERO” nella sala sopra al bar. dalle ore 16.00.

BANCA DEL TEMPO vendita libri di cui il 50% del ricavato sarà per la biblioteca e il 50% al CAV.

MOSTRA DEI PITTORIi con il laboratorio dei pittori (pittura dei sassi).

CENTRO DONNA banchetto.

Libas/casa del riuso.

Alpini presentazione del centenario (in forse perché fanno la merenda al pomeriggio!?)

Durante la giornata ci occuperemo di fornire gratuitamente un servizio di navetta per anziani e disabili.

ALLE ORE 18.30 APERITIVO offerto dal CAV con Animazione.

dalle ore 20: a chiusura si va in Oratorio a Sant’Ambrogio, (adesione libera) dove ci sarà musica e salamelle organizzato da loro.

Qui sotto trovate la locandina dell’evento:

Verona, la città dell’Amore, potrà essere ricordata non solo per Romeo e Giulietta ma anche per la sua apertura a nuove iniziative sociali. Si chiama «Anch’io sono capace, negozi senza barriere» un’iniziativa che aiuta a dialogare con persone con disabilità e vede convolti oltre 350 disabili tra giovani e adulti.

Tutto avviene nella “zona in” della moda scalingera, dalla centralissima via Mazzini, che da piazza delle Erbe conduce all’Arena. Il progetto consiste nell’affiancamento al personae del negozio, di una persona diabile. Il merito va alla onlus La Grande Sfida, che porta avanti l’iniziativa da 10 anni e che per il 2018 ha scelto come slogan “Abitare il limite” che ha avuto un buon riscontro anche in altri 75 comuni veneti ad esempio: Peschiera del Garda, Bussolengo, Cerea, Villafranca e Caldiero.

«Inserimento, integrazione, inclusione… tutte belle parole, ma rischiano di rimanere vuote se prima non c’è un incontro reale, personale, emozionale. Da qui l’idea di una grande rete per creare nel tempo un’alternativa ai centri diurni per persone con disabilità», queste sono le parole di Roberto Nicolis,presidente della Onlus fondatrice, che ci tiene a precisare l’importanza non solo della sensibilizzazione ma sopratutto alla normalizzazione di persone che vengono escluse a causa di determinati deficit, partendo proprio da luoghi frequentati quotidianamente da tutti. Inoltre il presidente aggunge «Abbiamo bisogno di un cambiamento culturale radicale. Questi ragazzi sono potentissimi umanizzatori della società, basta solo entrarci in contatto. E su “Abitare il limite” hanno moltissimo da insegnare: hanno imparato ad accogliere fin dal primo giorno i loro limiti più invalicabili».

Attualmente, questa iniziativa ha la durata di un solo mese, normalmente nel periodo primaverile, tra
Aprile e Maggio, ma uno degli obiettivi futuri è quello di poter avere in tutte queste attività commerciali la presenza almeno una volta a settimana di persone disabili, importanti da inserire nel mondo del lavoro ma sopratutto nel mondo reale. Concludendo, sempre con le parole di Nicolis sulla sua visione futura del progetto, ci auguriamo che possa estendersi anche nel resto di’Italia, potrebbe essere una buona occasione per fare un passo avanti con il nostro “Bel Stivale”.

«Obiettivi per il futuro? Rendere ordinaria l’esperienza: magari un giorno alla settimana in negozio, superando le rigidità normative. E poi condividere questo format, tutti possono superare l’idea che chi è fragile, scartato, sofferente rappresenti la domanda di un servizio. E se invece rappresentasse l’offerta di senso, di occasione, di partecipazione, di speranza?».

– articolo a cura di Lavinia Fontana

Incitare la gente all’intolleranza e all’ostracismo verso altre persone, con un comportamento a dir poco “bullistico” – ma non lo combattiamo nelle scuole? – si è già visto nella storia, solo che l’ultima volta veniva da gruppetti di estremisti xenofobi con una ristretta minoranza in parlamento; da allora è ormai passato quasi un secolo.
Questa volta, invece, l’azione arriva nientepopodimeno che da un ministero e dal suo massimo esponente, sorretta da comunicati che sono presi come “Vangelo” da molti Italiani, ma nonostante sia anche questo “secondo Matteo” non contiene nessuno dei principi di fratellanza, solidarietà e sacrificio che ci ha insegnato la narrazione della vita di Cristo.

Per noi che ci occupiamo di disabilità, di minoranze, di “diversità” è molto triste, perchè senza i valori di cui dicevammo prima: fratellanza, solidarietà, sacrificio, ai quali aggiugiamo rispetto, ascolto, comprensione, non si va da nessuna parte. Oggi l’obiettivo sono “gli stranieri di un certo tipo”, ma aspettate che passi un po’ di tempo e che questi “disvalori”; si affermino e allora vedrete, esattamente come in Germania prima e in Italia poi, la volta precedente, cent’anni fa, come incominceranno ad attaccare tutti quelli che sono più deboli, che “pesano sull’economia”, che non saranno abbastanza “maschi” e “forti” per essere considerati a pieno titolo italiani.

È possibile che un movimento democratico e rispettoso degli altri possa diventare razzista ma viceversa non è possibile, anche se si toglie il “Nord” dal proprio nome, che un movimento separatista, particolarista, esclusivista ( tanti appellativi confinanti con il razzismo), diveti improvvisamente aperto a tutti, democratico e disponibile verso gli altri… e in molti sono caduti nella trappola.
Infatti noi italiani, come la volta precedente, senza memoria, non ci accorgiamo del tranello: meridionali, gente di colore, disabili parlano bene di questi esponenti di governo, non accorgendosi che il prossimo obiettivo saranno proprio loro.

MEDITATE E VIGILATE GENTE PERCHÈ TRA UN PO’ SARÀ TROPPO TARDI.

– articolo a cura di Claudio Fontana

Creta è la più grande delle isole greche e una delle mete preferite dai turisti italiani ed europei durante i mesi più caldi. Con un paesaggio che spazia da spiagge di morbida sabbia e mare limpido a rocciose montagne che sfiorano i 2,500 m nell’entroterra, l’isola è abitata dall’uomo da decine di migliaia di anni e sulla sua superficie si sono susseguite diverse civiltà, rendendola una meta ideale non solo per chi ama il mare, ma anche per gli appassionati di storia.

Ma cosa succede se il turista che vi si reca viaggia su una carrozzina?

La nostra prima serata greca

VIAGGIARE:

All’arrivo in aeroporto (nel nostro caso quello di Heraklion) non abbiamo riscontrato problemi: l’assistenza del posto era pronta ad accoglierci e ci ha accompagnato fino al recupero bagagli. Al ritorno invece non è andata così bene: la sala amica è stata difficile da trovare e alla fine si trattava di una saletta buia con un cartello con il simbolo dell’omino su sedia a rotelle malamente attaccato con lo scotch. Non c’era nemmeno un dispositivo per contattare l’assistenza speciale, quindi abbiamo dovuto rivolgerci direttamente al personale dell’aeroporto, che ha contattato qualcuno da mandarci. Mentre la prima persona si è rivelata poco di aiuto, quella giunta da noi successivamente ci ha gentilmente accompagnate dall’imbarco dei bagagli fino al nostro gate, dove ci è venuta a prendere una terza persona che ci ha poi accompagnate fino all’aereo.

Le stradine del tranquillo villaggio di Kritsa

SPOSTARSI:

Vi consigliamo di prendere un’auto a noleggio, cosa fondamentale per muoversi sull’isola al meglio. Le sedi delle varie agenzie di noleggio si trovano appena fuori dal terminal aeroportuale.

Fate attenzione, però! La segnaletica stradale di Creta non è delle migliori e alcune strade secondarie tendono a finire in sterrata con poco preavviso, vi raccomandiamo quindi di munirvi di un navigatore e di essere sempre molto prudenti. I greci sono parecchio esuberanti alla guida e tenderanno a superarvi anche su strade strette o con linea continua: se non vi sentite sicuri, spostatevi sul cordolo (che è spesso molto largo) e nel caso accostate per lasciarli passare più agevolmente.

I parcheggi riservati ci sono e nella maggior parte dei casi non solo legati ad una specifica targa, ma trovare parcheggio resta spesso abbastanza difficile, specialmente nelle grandi città: a volte i parcheggi sono occupati da altre auto (spesso senza contrassegno) o da motorini, quindi preparatevi a girare un po’ prima di trovare un parcheggio adeguato, specialmente in città.

Mulini a vento all’ingresso dell’altopiano di Lassithi

SOGGIORNARE:

Non tutte le strutture hanno una stanza adatta alle persone disabili, quindi vi consigliamo di verificare sempre che la stanza con bagno accessibile sia presente nella struttura di vostra scelta e comunque di prenotarla con largo anticipo, specialmente se avete intenzione di recarvi sull’isola nel periodo di alta stagione.

Il pittoresco laghetto di acqua dolce di Agios Nikolaos

SPIAGGE:

Le spiagge accessibili ed attrezzate adeguatamente per le persone con disabilità sono cosa rara, ma ciò avviene su scala più grande anche in Italia. Abbiamo avuto fortuna scoprendo la Potamos Beach (a pochi passi dal sito archeologico di Malia), che non solo è splendida, ma è anche completamente accessibile ai disabili: una lunga passerella vi permetterà di arrivare fino al bagnasciuga e altre passerelle più piccole vi porteranno agli ombrelloni (è anche economica: un ombrellone con due sdraio e tavolino di plastica costa 7€ per tutto il giorno); inoltre la spiaggia è dotata anche di un J.O.B., speciale sedia con ruote e galleggianti adatta per muoversi sulla sabbia ed entrare in acqua.

Il J.O.B.

Finalmente relax in spiaggia!

MANGIARE:

Ci sono ristoranti, bar, pub e taverne davvero per tutti i gusti, con cibo che spazia da quello tradizionale a pietanze più internazionali. Quasi tutti, specialmente nei centri abitati più grossi e nelle località turistiche, parlano un buon inglese ed alcuni masticano anche un po’ di italiano, quindi dovreste riuscire a comunicare le vostre eventuali allergie o intolleranze (o esigenze alimentari di tipo etico o religioso) senza troppi problemi. Diversi ristoranti però presentano uno o più gradini all’ingresso e solo una bassa percentuale sono dotati di rampe.

Vicoli stretti e pergolati fioriti per le vie di Rethymnon

Un ottimo caffè greco nel buonissimo ristorante Avli di Rethymnon

SERVIZI IGIENICI:

Purtroppo questo è un tasto dolente. Non solo i bagni accessibili ed adeguatamente attrezzati (con gabinetto e lavandino adatti e con maniglie per appoggiarsi) sono qualcosa di rarissimo, ma anche la maggior parte degli altri servizi igienici sono solitamente troppo stretti perché ci entri una carrozzina e spesso preceduti da uno o più gradini, rendendo impossibile servirsene.

La Fontana Morosini ad Heraklion

SITI ARCHEOLOGICI:

I siti archeologici sono spesso difficilmente accessibili. Noi abbiamo visitato il palazzo minoico di Knossos e siamo comunque riuscite a visitarne buona parte, grazie anche ad una guida locale che parlava in italiano e al gruppo che ha effettuato la visita insieme a noi: ci hanno aiutate a superare i gradini ed i pezzi più impervi e prima di percorrere una parte del palazzo sul fianco della collina, che quindi per noi sarebbe stata impossibile da visitare, la guida ha gentilmente spiegato a tutti quella parte, in modo che anche noi potessimo ascoltare, prima di proseguire con la visita insieme al gruppo e poi tornare a prenderci per l’ultima parte.
Importante: munitevi di cappelli, occhiali da sole e crema protettiva, perchè il sole picchia parecchio, specialmente a Knossos!

Colonne rosse al Palazzo di Knossos

Una simpaticissima coppia romana incontrata durante la nostra visita a Knossos

MUSEI:

Siamo riuscite a visitare solamente il museo archeologico di Heraklion: essendo di recente ristrutturazione, il museo è risultato davvero molto piacevole da visitare. Facilmente accessibile in ogni sua parte, i reperti erano esposti in modo da essere valorizzati al massimo e tutte le didascalie erano scritte sia in greco che in inglese. Il bagno era facilmente raggiungibile e completamente attrezzato con servizi adeguati e le maniglie.

Il famoso affresco raffigurante la Tauromachia

In conclusione, Creta è accessibile ad un visitatore in carrozzina? Nì.
Purtroppo non possiamo promuoverla a pieni voti: nonostante l’estrema gentilezza e disponibilità degli abitanti dell’isola, la maggior parte delle strutture non sono totalmente adeguate ad accogliere una persona con disabilità di tipo motorio e bisogna prepararsi ad adattarsi e superare situazioni scomode.

– articolo a cura di Luisa Cresti, con un ringraziamento speciale alla compagna di avventure Monica Lippolis

Bonus:

Gatti. Gatti ovunque!

Il cortile occidentale del Palazzo di Knossos

Rimembranze della dominazione veneziana.

Un dettaglio dalla Taverna Kaliva, affacciata su Potamos Beach, all’ombra di un antichissimo cipresso.

Acqua limpidissima.

Una fontana romana con a fianco una fontana per le abluzioni, risalente all’epoca turca.

La Fontana Rimondi di Rethymnon

Udite, udite, cari lettori virtuali!

Dal 15 Gennaio del 2018, è concessa a tutti la possibilità di dedicare anche solo 5 minuti in un’azione di volontariato: non serve aver tempo, soldi o particolari conscenze, bisogna solo munirsi di una connessione ad internet, un dispositivo che si connetta ad essa e soprattuto una App: BE MY EYES.

BE MY EYES, è una applicazione creata dal Danese Hans Jørgen Wiberg, in collaborazione con l’Associazione Danese dei Ciechi (DAB), la quale ha coperto i costi della realizzazione.

Tutto è cominciato quando Hans ha iniziato ad avere una progressiva riduzione del campo visivo: è passato da una condizione normale alla nascita fino a un campo visivo ristrettissimo di soli 5 gradi. Trovandosi a soffrire di questa disabilità, ha pensato di trasformare la propria malattia e l’impegno nei confronti di chi ha problemi simili ai suoi in un’opportunità per rivoluzionare il rapporto tra le persone.

Ci sono tante azioni quotidiane che ogni persona deve mettere in atto per vivere, dalle più piccole alle più grandi, che però, soffermandoci a pensare, non tutti riescono ad attuare con facilità. Questa applicazione infatti punta proprio a questo! Un non vedente può chiedere aiuto mandando un video all’App che a sua volta  lo trasferisce sul display del volontario, che può così rispondere alle domande postegli, come farebbe durante una semplice videochiamata.

Inoltre, sia il volontario che il non vedente possono dare un voto alla sessione oppure, nei casi di un uso inappropriato, segnalarne la scorrettezza.

Attualmente l’App è disponibile per iPhone e per Android (potete scaricarla cliccando QUI); il servizio può essere fornito in diverse lingue, tra cui l’italiano, ma questo dipende ovviamente dalla disponibilità di volontari vedenti che parlino la nostra lingua.

Per questa ragione non ci sono più scuse per rimandare la possibilità di aiutare il prossimo, l’unico requisito è avere più di 17 anni, tutto il resto sono scuse!

Quindi munisciti di un cellulare, una connessione ad internet, riscalda la voce e renditi utile! Ricordati che aiutare gli altri, fa prima di tutto bene a se stessi: l’altruismo riduce lo stress.

  – articolo a cura di Lavinia Fontana