Sino a non molto tempo fa, la sordocecità nel nostro paese veniva considerata un problema di pochi. Con la proposta della modifica della legge 107 del 24 Giugno 2010, si sta cercando di portare all’attenzione pubblica questa particolare disabilità.

Il fulcro centrale della proposta di Legge è il riconoscimento della sordocecità come disabilità distinta. Si chiede che sia presa in considerazione la vicarierà dei due sensi, e non si valutino entrambe le minorazioni, quella visiva e uditiva, in maniera singola, come previsto attualmente dalla legge italiana.

Fotografia delle gambe di una persona cieca con un bastone per orientarsi nella piazza di una città.

“Con questa proposta di Legge vogliamo recepire pienamente le indicazioni del Parlamento Europeo”, ha dichiarato l’On. Ubaldo Pagano. “La Legge 107/10, infatti, non riconosce il minimo residuo e individua l’età al di fuori della quale la persona colpita da questa minorazione, anche se non vede e non sente nulla, non viene riconosciuta sordocieca.”

“La sordocecità è caratterizzata da deficienze della vista e dell’udito. Colpisce 150 mila persone in Europa, le quali riscontrano difficoltà nell’accesso all’informazione, alla comunicazione ed alla mobilità.”, ha commentato Assia Andrao, Presidente di Retina Italia Onlus.

“Quando entrambi i sensi vengono a mancare, il deficit va a sottrarre anche questa capacità di compensazione: il danno è superiore alla somma dei due deficit, e anche le limitazioni in cui queste persone incorrono.  Sarebbe importante oggi che la legge potesse tener conto anche di questo in maniera adeguata”.

Bambino sordocieco gioca con delle piume di uccello gialle poste sopra uno schermo luminoso.

Le persone in Italia affette da questa doppia disabilità sono 189.000, pari allo 0,3% della popolazione totale. Nel 2016 i dati dicono che circa 108.000 di queste persone sono confinate in casa. (circa l’88% di questi casi ha oltre 65 anni di età).

E’ possibile fare donazioni online alla Lega del Filo d’Oro che si occupa di questo specifico problema.

Articolo a cura del Dr. Lorenzo Edera

Sappiamo che siamo diversi ed è per questo che in un mondo “standardizzato” esistono le “personalizzazioni”.

L’importante, però, è che la base della progettazione vada bene per tutti e non soltanto ad alcune categorie di persone.

Perché, a 30 anni dalla legge 13 sull’abbattimento delle barriere architettoniche, esistono ancora mezzi di trasporto inaccessibili ai disabili o luoghi pubblici, peggio ancora se dedicati proprio alla disabilità, dove per entrare bisogno fare una rampa di scale senza nessuna ascensore?

Perchè bisogna sempre tribolare per trovare un albergo che rispecchi i principi basilari dell’accessibilità e adattabilità?
Questo accade non solo in Italia, ma anche in molti paesi europei che riteniamo più avanti di noi: letti matrimoniali dove il disabile è obbligato a dormire con l’accompagnatore (Francia, Irlanda, Regno Unito…), bagni classificati come accessibili… con la vasca ed un seggiolino dove bisogna essere dei saltatori per entrare (Regno Unito e Irlanda), alberghi con 1000 camere ed una sola adatta ai disabili (Giappone).

Perchè l’ingegneria aeronautica non ha ancora messo a punto un sistema che permetta alle persone disabili di salire sull’aereo come tutti gli altri senza dover subire manipolazioni e palpeggiamenti, lunghe attese alla partenza e soprattutto agli arrivi, con relativi avvilimenti e umiliazioni?

Andiamo da Milano a Londra in un paio d’ore, ma il disabile ne aspetta sempre almeno un’altra per poter scendere dall’aereo.

Il problema è che nessuno si vergogna di questa situazione. Ci stupiamo positivamente quando le cose funzionano come nell’Hotel NH di Savona o nel McWilliam di Claremorris in Irlanda (li cito perché si distingono positivamente e meritano), dove in forme diverse le camere sono tutte accessibili e hanno risolto il problema della “discriminazione” facendole tutte alla stessa maniera. Mentre invece dovremmo stupirci del contrario, cioè di come mai, nel terzo millennio, con tutta la tecnologia e lo sviluppo, anche culturale che abbiamo avuto, debbano esistere ancora queste situazioni e noi qui a parlarne.

Articolo a cura di Claudio Fontana

Cari lettori,

è tempo di vacanze.

Mare, zaino e… voli aerei!

Per molti viaggiatori italiani e stranieri con disabilità muoversi negli aereoporti spesso è un dramma, ma NON con l’aiuto di SALA AMICA.

In occasione della temporanea chiusura dell’aereoporto Milanese di Linate dal 27 luglio al 27 ottobre 2019, Concrete ONLUS vuole farvi conoscere la realtà di SALA AMICA di SEA MILANO MALPENSA per viaggiare in tutta tranquillità.

GUARDA IL VIDEO:

INFORMATI SU:

https://www.milanomalpensa-airport.com/it/guida-per-il-passeggero/assistenze-speciali/passeggeri-ridotta-mobilita/in-aeroporto

Parliamo di YOU ABLE Onlus, associazione senza fine di lucro con base a Milano, che ha lo scopo di tutelare la salute dell’individuo disabile, in Italia e all’estero, attraverso il recupero dalla disabilità originaria o acquisita a causa di eventi bellici, calamità naturali, incidenti o altri eventi lesivi che abbiano comportato la diminuzione della mobilità o dell’abilità.

Tra le varie attività portate avanti da YOU ABLE Onlus, fondamentale è la donazione di ausili a persone che ne hanno bisogno, ma non sono in grado di permetterselo, privilegiando devices necessari alla normale mobilità. Si tratta di un’attività che l’associazione porta avanti continuamente, in Italia e all’estero, cercando di creare una rete di persone con disabilità, medici nella riabilitazione, terapisti occupazionali e associazioni sportive che possa garantire l’accompagnamento della persona sino alla completa riabilitazione. 

Inoltre, YOU ABLE Onlus ritiene che lo sport sia un diritto di tutti, per questo dal 2012 hanno donato ausili sportivi a italiani e stranieri collaborando con enti sul territorio. Ogni anno moltissimi ragazzi si rivolgono a loro per praticare sport e ogni anno le discipline aumentano: paratriathlon, atletica, basket, handbike.

Scoprite tante altre informazioni sull’associazione visitando il loro sito: https://www.youable.org/

Volantino di presentazione di You Able Onlus

Eccomi a presentare il CAV…

Ma che cos’è? Un nuovo slang tra i giovani?

Il CAV è il coordinamento degli enti del terzo settore di Rozzano. 

Due anni fa ho accettato la mia nuova sfida: entrare a far parte del direttivo e diventare il presidente, dopo aver trascorso qualche anno nel direttivo al fianco di Virginia Danese. In quel periodo ho cercato di comprendere meglio il tessuto sociale del nostro territorio.

Non sono una a cui piace parlare in prima persona, perché ho sempre creduto nel lavoro di squadra: se le cose vengono bene è perché abbiamo giocato il gioco INSIEME!!!

Abbiamo delle grandi ambizioni, che possiamo chiamare anche sfide. Vogliamo creare maggiori sinergie tra gli enti del terzo settore per sostenere sempre di più il volontariato e il lavoro sociale e per far si che non chiudano associazioni. È una lunga strada, fatta anche di piccoli ostacoli, perché a molti piace la propria identità associativa… Ma il nostro obiettivo è quello di far comprendere che, sostenendoci a vicenda, possiamo fare di più e meglio .

Bisogna cambiare la prospettiva. Organizzando il FESTIVAL DEL VOLONTARIATO, che si terrà dal 10 al 14 settembre qui a Rozzano, abbiamo deciso di uscire dal nostro guscio di associazione, cooperativa, fondazione e pensare alla città, in una logica di benessere del territorio. Infatti, in occasione del FESTIVAL DEL VOLONTARIATO, faremo un gesto concreto per la città, insieme alle associazioni, ma anche insieme a tutti i cittadini, tra cui i giovani dell’oratorio, delle scuole, etc…

Il FESTIVAL DEL VOLONTARIATO durerà una settimana intera, durante la quale sarà possibile prendere parte a diversi eventi ed attività, tra cui;

  • il 10 settembre alle ore 21:00 in Cascina Grande, con Texere propone il teatro dell’oppresso, spettacolo interattivo sul bullismo.
  • il 13 settembre alle ore 21:00 presso l’Oratorio Sant’Angelo, Masci in collaborazione con Agesci propone lo spettacolo: “Quel Mattino a Lampedusa”
  • il 14 settembre per tutta la giornata ci sarà una grande festa in Cascina Grande, con stand ed animazione a partire dalle 15:30, ma già dalla mattinata andremo a fare azione comune sul territorio di Rozzano.

Concludo con una riflessione di Don Milani: “Il problema degli altri è uguale al mio. Sortirne tutti insieme è la politica. Sortirne da soli è l’avarizia”.

Accetta anche tu la sfida!
CI VEDIAMO SABATO 14 SETTEMBRE ALLA FESTA DEL VOLONTARIATO PER RENDERE IL MONDO MIGLIORE DI COME L’ABBIAMO TROVATO!!!

Articolo a cura di Antonella Ricci, presidentessa del CAV di Rozzano