Tra i tanti Ministri e molti Sottosegretari cerchiamo quello che si occuperà della materia che più ci sta a cuore e cioè le politiche verso le persone disabili, ma non la troviamo. Perché?
La risposta è molto semplice: la delega su questa materia non è stata data ad alcuno, ma se l’è tenuta il il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte.
Tutti speriamo che questo sia un segno di maggiore attenzione verso le persone disabili e tutti coloro che si occupano di questo argomento. Infatti i segnali c’erano stati quando, durante la formazione del nuovo governo, Giuseppe Conte aveva incontrato i rappresentanti delle associazioni dei disabili e questo non era mai successo in una fase così delicata come quella preliminare alla formazione del governo.
Ma Conte è anche un uomo molto impegnato. Avrà il tempo di seguire a sufficienza la materia?
Noi speriamo di sì, perché avere un Presidente del Consiglio che mette tra le sue priorità un settore e delle persone che sempre sono arrivate per ultime nei programmi di molti governi ci conforta.
LA PROVA SARANNO I FATTI, CHE SPERIAMO NON SMENTISCANO QUESTI BUONI AUSPICI.
Articolo a cura di Claudio Fontana, socio fondatore.
Inaugurazione Open Day Sabato 21 settembre: – Ore 10.30 intervento delle autorità e presentazione del progetto presso l’Ist. Marcelline di Via Quadronno 15 Milano (a 350 metri dalla sede de La Casa delle farfalle blu). – Ore 11.30 inaugurazione della sede de La Casa delle Farfalle Blu di via Vigoni, 3 Milano (Corso Italia). I genitori avranno l’occasione di visitare gli spazi e incontrare i terapisti della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, gli educatori professionali e gli arteterapisti.
L’invito è esteso anche ai più piccoli per i quali sono previsti laboratori e attività ludiche, nel corso dell’evento.
Per la presentazione del progetto interverranno: – Dott.ssa Diana De Marchi – Consigliere comunale e Presidente Commissione Pari Opportunità e Diritti Civili. – Avv.to Fabio Arrigoni – Presidente del Municipio 1 – Dott.ssa Silvia Soresina – Assessore Municipio 5 Educazione e Istruzione. – Avv.to Giampaolo Giorgio Berni Ferretti – Consigliere del Municipio 1. – Dott.ssa Anna Maria Caruso – Magistrato Garante dei diritti per l’infanzia e l’adolescenza. – Alessandro Morelli – Deputato. – Federica Schiera – Terapista della Neuro e Psicomotricità dell’età evolutiva Centro UmanaMente – Liliana Formenti – Educatrice e direttrice Cooperativa Il Balzo – Alfredo Cicchinelli – Presidente Associazione La Porta Socchiusa – Viviana Polimeni – Presidente Associazione genitori Portami per mano
Torna il festival delle associazioni di volontariato di Rozzano, edizione 2019.
Il 10, 13 e 14 settembre avrà luogo l’edizione 2019 del FESTIV.ALL, il festival delle associazioni di volontariato di Rozzano. Spettacoli teatrali, musica, attività ricreative e buon cibo ci accompagneranno nel corso di questi tre giorni.
PROGRAMMA:
Si parte martedì 10 settembre alle ore 20:00 presso la Cascina Grande di Rozzano, con uno spettacolo teatrale sul tema del bullismo, messo in scena da TEXTERE.
Venerdì 13 settembre alle ore 20:00 presso l’Oratorio Sant’Angelo MASCI e AGESCI porteranno in scena “Quel matto a Lampedusa”.
Sabato 14 il gran finale in Cascina Grande! A partire dalle 15:30 avrete una miriade di attività tra cui scegliere: una banda musicale, banchetti di artigianato locale, spettacoli di clowneria, truccabimbi ed una sfilata di moda, con la collaborazione della scuola superiore KANDINSKY.
Dalle 18:00 potrete assistere alle esibizioni dal vivo 45PM.IT e MELLOW YELLOW, gustandovi un aperitivo offerto dalla Cooperativa Il Balzo. L’evento è organizzato da CAV – Coordinamento Associazioni Volontariato Rozzano, con il patrocinio del Comune di Rozzano.
E c’è ancora qualcuno che in Italia ha il coraggio di dire che l’inglese non serve?
Ovunque vai, con chiunque t’incontri nel mondo, se non sai l’inglese sei finitO. O meglio, non cominci nemmeno.
Parlo di lavoro, di amicizie, di rapporti, di amore, di cibo… Persino per andare al bagno i gesti convenzionali talvolta non bastano.
Perchè noi italiani dobbiamo avere questa idiosincrasia verso le lingue straniere? Non ci rendiamo conto che è finito il tempo del latino o del dolce stilnovo e bisogna darsi una mossa in un mondo dove la comunicazione diventa sempre più importante?
“Ma tanto ci sono i traduttori online.”, dice qualcuno. E’ vero, ma non sempre sono così immediati e non sempre possiamo o riusciamo ad utilizzarli.
Mi ricordo di quando, qualche anno fa, ho preso una multa in Russia e il poliziotto usò il traduttore presente su un tablet per farmi la contestazione e anche per chiedermi di pagarlo sottobanco se avessi voluto dimezzarla… Quella volta ha funzionato.
Ma può capitare di non avere un tablet o uno smartphone sottomano. Oppure ci si può trovare in situazioni dove è difficile o inopportuno usare altri strumenti se non la propria lingua. Alcuni esempi: vi trovate a fronteggiare una situazione di emergenza e dovete chiedere aiuto, oppure avete un incontro romantico e non volete intrusi, e ancora se state cucinando e le mani le avete già impegnate.
Ma forza, italiani, diamoci una mossa! Facciamo che l’inglese non sia più una lingua straniera, ma un sistema di comunicazione che tutti noi dovremmo conoscere allo stesso modo in cui abbiamo imparato ad usare i pc, i videogiochi, le smart tv…
L’inglese non è più “la lingua degli inglesi” ma un codice che abbiamo tutti per comunicare, un vero e proprio patrimonio per l’umanità.
In molte città stanno venendo attuate leggi che proibiscono l’utilizzo di cannucce di plastica monouso, con lo scopo di ridurre l’utilizzo di plastica usa e getta. Ma è un provvedimento davvero utile per l’ambiente? E nessuno ha tenuto conto del fatto che esistono alcune persone per le quali una cannuccia di plastica risulta un ausilio fondamentale per poter bere?
Il nostro pianeta sta bruciando. Letteralmente. E sempre più persone chiedono a gran voce maggiore attenzione verso l’ecologia ed azioni concrete per mantenere la Terra un ambiente pulito e vivibile. Per questo motivo molti paesi hanno cominciato a promulgare leggi ed ordinanze per promuovere la raccolta differenziata e diminuire l’utilizzo dei prodotti in plastica usa e getta.
Uno degli ultimi e più dibattuti provvedimenti è il divieto di utilizzare cannucce di plastica monouso. Un piccolo passo avanti a difesa del pianeta? Non necessariamente. O meglio, è vero che smettere di utilizzare plastica usa e getta sarebbe un ottimo modo per cominciare a ridurre concretamente l’inquinamento, non dovendo più produrla e riducendo allo stesso tempo la produzione di rifiuti. Ma c’è anche da dire che le cannucce costituiscono solo una minima parte dell’inquinamento da plastica totale. La cosa migliore per l’ambiente sarebbe ovviamente utilizzare il più possibile posate, stoviglie e contenitori lavabili e riutilizzabili, oppure, se non si può proprio fare a meno dell’usa e getta per una determinata occasione, affidarsi ai prodotti biodegradabili in Mater-Bi.
Ma in tutto questo, emerge comunque un problema: ci sono determinate categorie di individui, come alcune persone disabili o molto anziane, per le quali l’utilizzo di cannucce di plastica monouso è imprescindibile. Questo perché una cannuccia di plastica con collo pieghevole risulta indispensabile per permettergli di bere liquidi di vario tipo, quando la persona in questione ha una patologia o disabilità che non gli rende possibile afferrare un bicchiere e sollevarlo per portalo alla bocca.
Purtroppo nemmeno le varie alternative fin’ora proposte tengono conto delle necessità specifiche di queste persone. Spesso, chi ha necessità di bere con una cannuccia si ritrova ad assumere in forma liquida anche bevande calde o sostanze più viscose rispetto all’acqua. Le cannucce di carta, quindi, si rompono troppo facilmente, mentre quelle in metallo tendono a scaldarsi eccessivamente. Inoltre, buona parte delle nuove tipologie di cannucce riutilizzabili non ha la possibilità di essere piegata e sono difficili da tenere pulite, specialmente se utilizzate per bere frequentemente liquidi densi.
“Io, come tante altre persone disabili, ho bisogno delle cannucce di plastica. Non come scelta di vita. Non come un prodotto di lusso. Ho bisogno di cannucce che si piegano, che vadano bene con ogni genere di bevanda, compresi i medicinali, e ad ogni temperatura. Ho bisogno di cannucce che non siano troppo grosse, che non mi facciano soffocare e che non siano troppo difficili per me da tenere in bocca”.
– Penny Pepper, attivista per i diritti dei disabili.
Cercare di ridurre il nostro impatto sull’ambiente è qualcosa che non possiamo più rimandare, visto lo stato in cui versa il nostro pianeta, e partire da piccoli gesti come smettere di usare le cannucce ed in generale la plastica usa e getta è sicuramente un primo passo nella direzione giusta.
Ma è importante tenere conto anche delle persone che hanno necessità di utilizzare le cannucce, sviluppando soluzioni pratiche e funzionali che le classiche alternative suggerite dal piano contro le cannucce di plastica non riescono a garantire.
https://www.concreteonlus.org/wp-content/uploads/2019/08/berries-2558_1280.jpg8531280Samuele S.https://www.concreteonlus.org/wp-content/uploads/2024/05/Food-KING-logo-845x321.pngSamuele S.2019-08-30 11:14:342019-08-30 11:14:35CANNUCCE DI PLASTICA: UN DIVIETO NECESSARIO PER TUTTI?