DOVE E’ FINITA LA LEALTA’?
Che grade valore è la lealtà …… ma dov’è finita?
Molti non ne conoscono neanche il significato. Lealtà vuol dire che si è onesti ma anche un disonesto può essere leale non truffando gli amici o le persone più deboli. Lealtà vuol dire essere fedeli ma anche chi tradisce, ammettendo il suo tradimento può ritornare leale. Leale è chi commette un fallo in campo e non simula o non si nasconde e ammette pubblicamente il suo errore senza bisogno del Var. Leale è chi non si approfitta della sua posizione di forza ma aiuta il più debole a “gareggiare” alla pari con lui.
La persona leale è quella che non fa sotterfugi, è sincera, ammette gi errori e può sempre guardare negli occhi le altre persone, ma non con arroganza bensì con semplicità con disponibilità all’aiuto e alla comprensione.
Lealtà è una parola che è quasi scomparsa dal nostro linguaggio; eppure, ce ne sarebbe tanto di bisogno negli scritti e nei fatti. Maggiore lealtà vorremmo dai politici quando stendono i loro programmi per convincere gli elettori. Un po’ più di lealtà vorremmo vedere nei rapporti tra gli studenti e insegnanti, che vuol dire io professore non approfitto della mia posizione di potere opprimendo gli studenti e io, studente, non mi trincero dietro la mia intoccabilità o la famiglia avendo un comportamento che non permette all’insegnante di fare il suo mestiere.
Lealtà è quella di chi non è disabile, di non fingersi tale insinuando il dubbio generalizzato nelle persone, oppure parcheggiando in uno spazio che è riservato a chi ha delle difficolta; ma lealtà è anche quella del disabile che si batte per i suoi diritti, ma poi mette in regola le sue badanti e non le sfrutta per il loro stato di bisogno.
Lealtà è quella dei lavoratori verso gli imprenditori, che quando scioperano non compiono atti per danneggiare l’impresa; Lealtà è quella degli imprenditori che i momenti di difficoltà li vivono insieme ai loro dipendenti e non approfittano delle vacanze estive per chiudere l’impresa e mandare le lettere di licenziamento.
Ma allora cos’è questa lealtà, che non è di destra né di sinistra come direbbe Gaber? Come si fa ed essere leali? Possiamo tutti diventare leali?
Certamente è un valore che dovremmo sempre tenere come riferimento, ben chiaro davanti a noi.
Quando educhiamo i nostri figli, quando parliamo da un pulpito, sia quello di una chiesa o di un comizio elettorale; quando parliamo di onestà e rispetto nei confronti degli altri.
Lealtà è quella dell’uomo che alla donna che lo rifiuta non compie violenza;
Lealtà è quella del benpensante che quando s’imbatte in un omosessuale, non cambia idea ma lo rispetta in quanto persona.
Lealtà è quella dell’educatore che non si approfitta della sua posizione per far compiere atti che il giovane non dovrebbe compiere. Lealtà è una maglietta bianca, magari sdrucita, consumata, con degli aloni MA SENZA NESSUNA MACCHIA.
Claudio Fontana
Concrete Onlus