Buongiorno a tutti,
Oggi parleremo di un argomento legato sia alla tecnologia che alla disabilità. Cosa vuol dire vivere in una casa domotica?. Durante recenti esperienze, mi è capitato di vivere per circa un mese in una casa che aveva alcune funzionalità domotiche, in quel momento erano già all’avvio i lavori di ristrutturazione e aggiornamento della struttura. Le modifiche che più mi hanno colpito sono state le porte e finestre con aperture automatizzare, comandabili tramite un tablet o telefono cellulare, con la possibilità di utilizzare comandi vocali per far eseguire le azioni richieste, come ulteriore agevolazione è stato installato anche un e sistema di sensoristica posto nelle vicinanze di porte e finestre.
La plancia di comando principale consisteva in un tablet posto all’ingresso dell’abitazione, fissato al muro e sempre alimentato, da dove era possibile utilizzare una serie di comandi per far compiere delle azioni come aprire e chiudere porte e finestre, accendere e spegnere l’illuminazione della casa, regolare la temperatura interna e azionare anche diversi dispositivi in sala e cucina cucina, come accendere il televisore o accendere il forno per cucinare qualche pietanza.
Particolarmente colpito da il nuovo concetto di tecnologia aiuto, ha fatto maturare in me portatore di handicap, la consapevolezza che la tecnologia può realmente diventare un potente alleato nella vita quotidiana di tutti i giorni. La tecnologia attuale ha fatto passi da gigante da quando iniziai a rapportarmi con questa e ad oggi ha raggiunto livelli che una volta potevamo solo immaginare come pura fantascienza. Consapevole del fatto che ci sono ancora molti aspetti che possono essere migliorati, come la stabilità dei programmi che vengono utilizzati per la gestire le apparecchiature tecnologiche della casa, la connettività di molti di molti più dispositivi e l’aumento delle azioni che si possono compiere, la stabilità di sistema.
Cristian Belluzzo
Concrete Onlus