Da portatore di handicap a persona fragile: un percorso culturale
In questi trent’anni siamo passati dall’uso del termine portatore di handicap a persona fragile, passando per handicappato, diversamente abile, persona con disabilità. Visto che le parole segnano un cambiamento culturale, siamo passati da una logica emarginante ad una logica inclusiva .
Nel 2004 la legge sull’amministratore di sostegno ha segnato un punto molto importante verso un concetto trasversale di fragilità, fragilità che la comunità locale deve accogliere e tutelare, in luoghi riconoscibili che segno di prossimità.
Dallo sportello Ads al punto di prossimità
Per questi motivi, in tutta la regione lombardia, grazie al progetto Cariplo-csv-ledha, nacquero intorno al 2010 gli sportelli sull’ads, luoghi per promuovere e sostenere questa figura di cittadinanza attiva.
In contemporanea, nelle reti sociali si è sviluppato il concetto di Progetto di Vita di cui l’ads è una delle azioni virtuose da sviluppare, insieme all’abitare, al tempo libero/vacanze, alla gestione del risparmio, al lavoro possibile .
Ruoli e funzioni del Punto di Prossimità
Con la legge 112 sul dopo di noi, e le risorse economiche messe a disposizione, si fa sempre più forte l’esigenza di offrire alle famiglie e agli ETS, un luogo riconoscibile nei territori, in cui partendo dal progetto di Vita con la persona fragile e la sua rete affettiva, si possano sviluppare progetti personali e di piccolo gruppo per la vita adulta, quindi per il cd dopo di noi.
Un luogo quindi di :
- ascolto dei bisogni
- individuazione delle priorità
- progettazione
- realizzazione e gestione di progetti personalizzati
- messa in rete delle risorse umane, progettuali ed economiche
- individuazione di nuovi modelli gestionali
- pianificazione degli interventi
- monitoraggio della loro qualità attraversi gli ads e i caregivers
La rete di sostegno
Questo luogo verrà sostenuto dal pdz dalla rete degli ets e dalla comunità (famiglie)
Attività di NOILAB e costi di gestione
- accoglienza famiglie
- rilevazione dei bisogni
- gruppi famiglia
- promozione del ruolo di ads
- sostegno alla gestione delle ads e gestione dirette
- stesura insieme del progetto di vita
- sviluppo di una rete di professionisti per un apporto multidisciplinare
- incubatore di progetti CASA complessi
- servizi domiciliari di manutenzione casa e assistenza
- sviluppo dell’abitare diffuso e del cohousing
- messa in rete di risorse strutturali disponibili
- gestione della domanda e offerta di posti casa
Il servizio è garantito da professionisti pro bono e retribuiti per 4 unità di personale partime.
L’apertura del servizio è per il 2018 di 3 giorni settimana (con orario elastico tra le 10 e le 23 a seconda il tipo di attività programmata) per un totale di 24 ore per arrivare nel 2019 a 5 giorni settimana 40 ore.
Le risorse economiche per il primo anno di attività (1 aprile 31 dicembre) da reperire sono di E 10.000 (considerando l’uso di uno spazio esclusivo di mq. 40 min. gratuito).
IL PROGETTO DI VITA
ads lavoro pro bono e retribuito salute autonomia vacanze tempo libero mantenimento e sviluppo rete sociale di riferirento hobby/piaceri
L’ abitare diffuso
abitare sociale diffuso, in un territorio definito l’offerta abitativa è data da una rete di residenze non ubicate nello stesso spazio ma collegate fra loro, con stessi referenti amministrativi e gestionali.
Tale concetto nel mondo della fragilita’ ci permette di collegare fra loro realtà abitative differenti (anche con pesi assistenziali diversi ) che si adattano al progetto di vita degli inquilini creando economie di scala .
“abitare diffuso ” prevede quindi una solida realtà territoriale di riferimento che funge da capofila e coordinamento:
- una rete di abitazioni collegate appartamenti css , microcomunità rsd
- alcune associazioni e coop in ats
- la definizione di un territorio di riferimento controllabile con spostamenti non superiori ai 20 min auto
- l’associazionismo del territorio
- i gruppi spontanei
- le famiglie del territorio
- le agenzie di aggregazione (parrocchie,centri sociali ecc)
Per quale territorio ?
indicatori per definire il bacino territoriale :
– appartenenza allo stesso pdz o a pdz limitrofi
– valutazione della rete viaria e dei trasporti che possa permettere
– una facilità di spostamenti